Domenica 24 agosto 2008, alla festa nazionale del PD, Umberto Bossi, spalleggiato dal Ministro dell’economia Tremonti e da quello della Semplificazione Calderoli, ha partecipato ad un dibattito sul futuro economico del paese e in particolare sull’impatto del federalismo fiscale. Per parte democratica erano presenti Bersani e Chiamparino. Artefice dell'iniziativa è stato il nostro Daniele Marantelli. La cosa ha sollevato notevoli discussioni, con accuse e/o elogi al deputato varesino (già al centro di polemiche per aver parlato di "PD del nord"). Precisiamo subito: Daniele Marantelli ha sempre dato il massimo impegno per il partito, nella più assoluta correttezza, e non vogliamo credere che intenda seguire "la deriva leghista". Probabilmente, se lui ha deciso di intraprendere il dialogo con la Lega qui a Varese è dovuto:
1) al fatto che la Lega rappresenta qui nel nostro territorio il maggiore partito, per cui una realtà con cui fare i conti
2) al federalismo, diventato ormai una necessità per l'intero Paese. Occorre non stare fuori dai giochi di quella che potrà essere le regina di tutte le riforme, ma semmai cercare di dare un contributo essenziale: la Lega ha il merito di aver sollevato la questione, ma non credo sia in grado di impostare una legge equilibrata.
Il problema piuttosto è: ci sono spazi e contenuti per dialogare con la Lega?
Il dibattito che si è tenuto a Firenze in effetti è stato da parte degli esponenti leghisti solo un ripetere di cose ritrite (i soliti slogan) senza il conforto di dati.
Il rischio è di parlare a vuoto (o forse è meglio dire al vuoto).
Anche perché, ad oggi, le contrapposizioni sono ancora forti.