Il futuro premier ha annunciato che uno dei primi provvedimenti (se non il primo) che prenderà il suo governo sarà quello di abolire l'ICI sulla prima casa. Le conseguenze di questa decisione possono essere gravi. I soldi dell'ICI sono infatti la fonte principale delle entrate dei Comuni, in gran parte vengono usati per la copertura della spesa corrente: dalle mense, all'assistenza degli anziani. Questo provvedimento rischia quindi di far ricadere sui cittadini delle fasce più deboli il peso di scelte che rischiano di compromettere qualitativamente la loro vita. E poi, perché non prevedere allora l'estensione di un beneficio simile anche ai non proprietari di casa attraverso un sostegno sulle spese di affitto? Se uno non ha la fortuna di essere proprietario di una casa, che almeno abbia benefici simili. Non trascuriamo poi il fatto che, siccome con un'eventuale abolizione dell'Ici, i comuni molto probabilmente dovranno far fronte con nuove entrate o aumenti di altre tasse (tipo TARSU) per recuperare altre risorse finanziarie e garantire i servizi essenziali ai cittadini, alla fine ci si ritroverà a pagare gli stessi soldi (se non addirittura di più). Speriamo che la cosa venga studiata con buon senso e non come la classica trovata propagandistica, in maniera approssimativa. E che comunque non si faccia la figura dei "belli, bravi e generosi" sulla pelle degli altri!