sabato 17 febbraio 2018

Per una politica del fare in Lombardia

Una serata ricca di contenuti, quella di ieri venerdì 16 febbraio in Villa Aliverti, in cui si è discusso di temi vitali come la sanità, la mobilità, il welfare, le infrastrutture e i trasporti. Tematiche che nei 5 anni di giunta leghista targata Maroni sono state condotte in Lombardia senza capacità decisionale e senza programmazione. Ciò ha portato a dei veri paradossi, come ci hanno illustrato Samuele Astuti e Margherita Silvestrini, candidati per il PD al Consiglio Regionale. Ospedali con attività di servizio sotto lo standard richiesto che non vengono chiusi e nemmeno potenziati, ma lasciati come sono, con deroghe su deroghe (ovvero, il problema non lo affronto né tanto menmo lo risolvo, ma continuo a rimandarlo). Nei trasporti, invece, non si potenzia la rete ferroviaria per l'imminente arrivo di AlpTransit, che porterà dall'Europa, via Svizzera, un incremento notevole del traffico merci, e come conseguenza al centro intermodale Hupac di Busto Arsizio, tutte le merci trasborderanno su camion, che invaderanno le strade della nostra provincia. Non parliamo poi della Pedemontana, vero emblema del fallimento di una ipotetica autonomia a guida Lega e centrodestra. Tutto ciò perché i governi regionali di centrodestra degli ultimi anni in Lombardia poco o niente hanno deciso e fatto. E di certo, guardando l'esperienza di immobilismo per 10 anni da sindaco a Varese, anche Fontana, candidato presidente della Lega e del centrodestra, pare orientato sulla stessa strada.
In Lombardia invece tanto e meglio si può e si deve fare: nei trasporti
1. Alptransit. Oltre all'infrastruttura è necessario pensare ai territori e alle comunità locali: è decisivo, pertanto, che le opere di compensazione vengano concluse entro tempi certi e che venga garantita adeguata assistenza agli enti locali interessati per lo sviluppo di piani di emergenza e di interventi di messa in sicurezza rispetto al transito dei cargo e del trasporto merci delicato;
2. Frontalieri. Favorire forme di trasporto collettivo per diminuire il traffico in entrata e in uscita dalla Svizzera;
​ 3. Politiche premianti per incentivare l'utilizzo dei trasporti pubblici e la mobilità sostenibile;
​ 4. Ristrutturare il debito di Pedemontana S.p.A., pensando a un nuovo modello di business. Portare a compimento le compensazioni ambientali già concordate;
​ 5. Pianificare la crescita dell'aeroporto di Malpensa sulla base del transito di passeggeri e merci, in maniera tale da gestire i processi di sviluppo dell'infrastruttura.

Per quanto rigaurda sanità e welfare:
1. Revisione dei decreti attuativi emanati dalla Regione per rimettere la persona al centro, e non le strutture;
​ 2. Maggiore sinergia tra pubblico e privato per ridurre le liste d'attesa, con anche la previsione di meccanismi sanzionatori per coloro che non disdicono per tempo le prenotazioni;
​ 3. Riprogrammazione della rete ospedaliera regionale, tenendo conto del grado di specializzazione delle strutture e considerando anche la diffusione territoriale delle patologie;
​ 4. Rafforzare l'importanza della medicina territoriale nella gestione delle cronicità e fragilità dei pazienti, evitando inutili disagi alle famiglie con la presa in casa della persona in cura o un suo allontanamento nella struttura sanitaria più prossima.
Proposte presenti nel programma di coalizione di Giorgio Gori, che hanno l'obiettivo preciso di mettere la persona al centro. Un aspetto, come sottolineato da Rosalba Folino, assessore del comune di Besnate e candidata alla Camera per il PD, che in questi anni il Partito Democratico ha fatto il punto cardine del mandato dei suoi governi, Renzi prime e Gentiloni successivamente, con una serie rilevante di leggi e riforme attuate.