giovedì 8 febbraio 2018

Immigrazione: dati, non chiacchiere.

L’immigrazione è un problema enorme, tragico e globale, e va trattato con criterio, competenza e buon senso. Non si può pensare di assecondarla accogliendo gente e poi abbandonarla a se stessa, lasciandola senza controllo e che si arrangi come può. Ma è sbagliato anche contrastarla con frasi di odio razzista, con attacchi strumentali e accuse ingiustificate. Tirando fuori anche numeri a caso (per non dire ad minchiam), come accaduto negli ultimi giorni da parte di Berlusconi, il candidato presidente non candidabile del centrodestra.
Teniamo poi conto che la legge che disciplina ancora oggi la condizione degli immigrati è la Bossi-Fini del 2002 (governo Berlusconi). Mentre è il trattato di Dublino a regolamentare e stabilire l'accoglienza e le richieste d'asilo di chi ne fa richiesta, penalizzando il nostro Paese poiché conduce a una distribuzione ineguale delle richieste d'asilo tra gli Stati membri. E anche questa convenzione è stata firmata dal governo Berlusconi nel 2003. Un dovuto chiarimento per fare comprendere che chi oggi più urla è proprio grossa parte in causa e del problema ha poca cognizione, se non quella di specularci in termini di campagna elettorale, facendo promesse da sempre inapplicabili. come le espulsioni di massa.
Per onestà intellettuale, ma anche per comprendere veramente la situazione, converrebbe documentarsi su quelli che sono i dati corrispondenti alla realtà, che offrono una visione differente da quelli che sono falsi luoghi comuni.