venerdì 23 febbraio 2018

Dare forza alle fasce deboli

In Italia si stimano circa 4,5 milioni di disabili e 2,5 milioni di anziani non autosufficienti. Un numero considerevole di persone che necessitano di concrete misure di sostegno. Il PD ha già provveduto con diversi interventi con i governi Renzi e Gentiloni:
- approvata la legge sul Dopo di Noi
- approvata la legge sull'autismo
- introdotto il reddito di inclusione per le persone in difficoltà, prima misura della storia repubblicana contro la povertà
- aggiornato dopo quasi vent'anni il nomenclatore e i LEA, livelli essenziali di assistenza
- aumentato il Fondo per la non autosufficienza, massacrato negli anni della crisi.
Ma tanto ancora c'è da fare, e lo si propone nel programma elettorale: - realizzare un piano di accessibilità universale per garantire qualità della vita adesso
- rendere concreto l'inserimento sul lavoro delle persone con disturbi allo spettro autistico
- incentivi fiscali alle famiglie che necessitano del sostegno di badanti o di ricovero in case di cura per migliorare la qualità della vita
- rispettare in modo rigoroso il limite dell'aggiornamento triennale dei LEA per prendersi cura in modo più efficace di chi vive una situazione di difficoltà
- investimento di due miliardi di euro per rafforzare l'indennità di accompagnamento, graduando l'aumento sulla base del bisogno dei singoli.
Questo perché per il PD non esistono cittadini di serie B, e di sicuro viene prestata maggiore attenzione alle fasce deboli. Un atteggiamento ben diverso da quello della Lega, che al governo in Regione Lombardia, per finanziare un referendum inutile quanto dispendioso, ha tagliato le risorse per le ore di sostegno a scuola per gli studenti disabili.