giovedì 19 giugno 2014

Stare in Europa per lavorare contro l'Italia

L'ultimo atto di Antonio Tajani (Forza Italia), in qualità di responsabile dell'Industria in Commissione Europea, è stata quella di inviare una procedura di infrazione contro il proprio Paese. Motivo: il ritardo dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione verso le imprese. Un fatto deprecabile, con grave danno per le aziende, che avviene da anni (anche quando c'era il fallito governo Berlusconi-Lega), ma Tajani se ne è accorto solo ora, oltretutto proprio quando c'è un governo che per risolvere questo problema ha emesso un decreto, dimostrando così di volere affrontare la questione con serietà, impegno e decisione. E non è un caso che le imprese sull'argomento sostengano il governo. Tajani avrebbe fatto meglio, come commissario, a pretendere dalla UE di limitare il patto di stabilità, visto che spesso è questo che impedisce alle P.A. di assolvere ai propri debiti nei confronti delle imprese: però ha preferito usare la sua posizione per attaccare l'avversario politico, anche con il rischio di danneggiare l'Italia.