lunedì 30 settembre 2013

Il Giachettarellum

Roberto Giachetti (nella foto), deputato del PD e vicepresidente della Camera, racconta come sono andati i fatti sulla bocciatura della sua mozione che invitava il governo ad abolire il cosiddetto Porcellum per tornare al Mattarellum. Una vicenda su cui Enrico Letta e Beppe Grillo stanno litigando.

Dal tramonto all'alba

Il Pdl sembra spaccato, tra diversamente berlusconiani e falchi e pitonesse, tra chi chiede un partito moderato e non estremista tipo Alba Dorata. Un parallelismo quasi azzeccato, viste le traversie giudiziarie del movimento greco di destra: di certo, più che ad un'alba, siamo di fronte al tramonto di un leader e una forza politica che in 20 anni hanno portato l'Italia sul baratro. Sperando che finisca davvero qui e in futuro vengano giorni migliori per il nostro Paese.

Debitalia

Mutui, bollette, rate condominiali, leasing, affitti: gli italiani non riescono più a fare fronte ai propri debiti. Ma anche lo Stato non scherza in quanto a debiti in sospeso: la pubblica amministrazione ha accumulato nei confronti delle aziende un debito di 90 miliardi di euro. Tre volte quello lasciato in sospeso da famiglie e imprese. E domani aumenta l'Iva...

Torte e intortati

Sono 20 anni che l'Italia viene spartita tra i soliti noti e cricche varie, con chi si prende le fette più grosse e chi invece si accontenta delle briciole. 20 anni in cui milioni di italiani sono stati intortati da chi ha fatto tante e tante promesse, senza poi mantenerne una e pensando solo ai propri interessi, a scapito del Paese. Ma adesso, la festa è finita: almeno, sarebbe proprio ora.

domenica 29 settembre 2013

Fino in Fondo

I cittadini della località Fondo Campagna chiedono che venga messa in sicurezza la zona dove abitano: scarsa illuminazione e strade a rischio per i pedoni, bambini in particolare. La zona tra l'altro è in una situazione logistica particolare: oltre ad essere all'estrema periferia del Paese, si trova al confine con i Comuni di Castiglione Olona e Venegono Superiore. La nostra amministrazione, già sollecitata con un'interrogazione dal gruppo Vedano Progresso, a quanto pare ha iniziato a contattare gli altri comuni. L'invito è di non fermarsi ai preamboli e provvedere al più presto per la sicurezza e l'incolumità di cittadini che in questo momento si sentono abbandonati.
(cliccare sull'immagine per leggere l'articolo)

sabato 28 settembre 2013

Rovesciare il tavolo e la frittata

Il premier Enrico Letta su twitter avverte gli italiani a non abboccare alle false motivazioni di Berlusconi sulle dimissioni dei ministri Pdl (vedi immagine). Come è suo costume, infatti, la strategia di Silvio è appunto quella di addossare le colpe agli altri (quando invece il responsabile è proprio lui). Noi lo sappiamo benissimo che la causa di questo caos sono i guai giudiziari del decadente pregiudicato. Ci chiediamo però se Enrico Letta (insieme a Napolitano e ai dirigenti "governisti" PD) abbia considerato o meno questo problema (che era del tutto prevedibile), quando, lui sì, ha abboccato al governo delle larghe intese, alla pacificazione e alla responsabilità tanto decantate dal Pdl. Ed ora ad essere fritto è lui con il suo governo e chi lo ha appoggiato (e meno male che in fronte non aveva scritto JoCondor...). In realtà, l'unico obiettivo del centrodestra era di passare da uno Stato di diritto ad uno di rovescio, come infatti sta accadendo. Ora ci si ritrova al punto di partenza, anzi, ad un punto di non ritorno, con 4 mesi buttati via a fare e non fare tutto quello che voleva Berlusconi: dall'abolizione dell'Imu al continuo rinvio della riforma elettorale. E quindi, o si trova una nuova maggioranza per un governo di scopo (2 priorità su tutto: legge stabilità e riforma elettorale) o si va spediti al voto. Un momento proprio difficile, in cui però potrebbe esserci un rovescio della medaglia: si potrà vedere chi davvero ha a cuore il bene dell'Italia e vorrà impegnarsi per questo.

P.S.: a proposito di cuore (e di diritti e rovesci), per fare fronte al disumano sovraffollamento carcerario, Napolitano a quanto pare avrebbe pronto un messaggio da inviare alla Camere per valutare un provvedimento "di indulto o amnistia". Ecco, caro Presidente, va bene il cuore, ma stia attento a non prenderci per il c..., con una legge che magari finisce per trasformarsi in improponibili amnistie o indulti pro Berlusconi. No, grazie. E nemmeno grazia.

Stabilmente precari

Altro che la stabilità vaneggiata da Enrico Letta... Nel mondo del lavoro i giovani oggi vivono una situazione di precarietà continua, che ormai è la regola. Se ne parla oggi alle 17.30 a Busto Arsizio, presso la sede del PD di Viale Repubblica, n. 67, durante la presentazione del libro "Stabile Precariato" di Carlo Albè, giovane scrittore indipendente, a cui seguirà un dibattito. L'incontro è organizzato dal circolo Bustese dei Giovani Democratici, e vedrà la partecipazione di Luigi Genoni (Presidente Nupigeco S.p.A.), Flavio Nossa (Segretario Generale Fillea CGIL Varese), Erica D'Adda (Senatrice PD, Commissione "Lavoro, previdenza sociale").

Il regolamento finalmente!

Dopo mesi di attesa, è bastata circa un'ora alla Direzione Nazionale di ieri per approvare le nuove regole per il Congresso e le primarie. Poche novità comunque rispetto alle precedenti: le candidature devono essere presentate entro l'11 ottobre, e essere sottoscritte da almeno il 10% dei componenti dell'Assemblea nazionale uscente oppure da un numero di iscritti compreso tra i 1.500 e 2.000 distribuiti in non meno di cinque regioni, appartenenti ad almeno tre delle cinque circoscrizioni elettorali per il Parlamento europeo; potranno partecipare al voto per l'elezione del Segretario e dell'Assemblea nazionale gli iscritti al Partito e gli elettori che "dichiarino di riconoscersi nella proposta politica del partito, sostenerlo alle elezioni, e accettino di essere registrati nell'albo pubblico delle elettrici e degli elettori", con la differenza che gli iscritti in regola con il tesseramento non saranno tenuti al versamento del contributo richiesto di 2 euro; fissato inoltre un tetto di 200 mila euro a candidato per la campagna elettorale alla Segreteria nazionale e 8 mila euro per quella provinciale, con il divieto di pubblicazione a pagamento di messaggi pubblicitari o propaganda personale su radio, tv e giornali. Fatte le regole, ora inizi la partita.

La resa dei conti. E forse di Letta.

Proprio mentre Letta era a New York, nel Palazzo di Vetro dell'Onu a rassicurare tutto il mondo della stabilità politica dell'Italia, il Pdl ha pensato bene di annunciare le dimissioni di massa. Il premier ha così scoperto l'America: Berlusconi e il suo centrodestra sono assolutamente inaffidabili e antepongono i propri meschini interessi (in particolare quelli giudiziari del padrone del partito) al bene del Paese. Per prevedere questo non ci voleva un grande analista politico né occorrevano soprannaturali doti divinatorie: chi vive in Italia da 20 anni sa che è sempre stato così. E ci stupisce anche la sorpresa di Napolitano davanti al "fatto istituzionalmente inquietante": caro Presidente, ma allora non ha saputo o non si è accorto di cosa è avvenuto 6 mesi fa a Milano davanti al Palazzo di Giustizia? Insomma, sembrano tutti cascare, o meglio, decadere dal pero. Così siamo alla resa dei conti, con il governo più che mai in bilico: ieri è saltato il Consiglio dei Ministri che doveva bloccare l'aumento dell'Iva ad ottobre, e Letta, umiliato e furioso, si prepara a chiedere la fiducia alle Camere, per proseguire il suo mandato o aprire a un Letta-bis con chi ci sta. Oppure al voto, con il rischio di tornarci con il porcellum, visto che la nuova legge elettorale era stata messa alla fine della scaletta di fantasmagoriche riforme costituzionali. Nel frattempo dobbiamo anche rendere i conti all'Europa: deve essere varata la legge di stabilità, confermata l'abolizione dell'Imu. E stare entro i limiti imposti da Bruxelles: pena il commissariamento del Paese.

venerdì 27 settembre 2013

Consiglio comunale di Vedano Olona: l'importante non è solo partecipare

Tra i punti all'ordine del giorno del Consiglio comunale di ieri sera, grande rilevanza ha avuto quello relativo alla trasformazione di COINGER da Consorzio Intercomunale a società di servizi a tutti gli effetti. Ciò comporterà un nuovo statuto, un nuovo regolamento e obblighi precisi per i soci. L'amministrazione comunale ha deciso di aderire. Se da un lato si continuerà a usufruire del servizio di un ente che si è particolarmente distinto per i risultati conseguiti nel settore della raccolta differenziata (1° in Lombardia e 10° in Italia), dall'altro vi sono alcune perplessità (anche in parte della stessa maggioranza) sulla durata d'obbligo del sodalizio (15 anni) a cui ci si può sottrarre tramite recesso oneroso, e sull'importo delle cifre da versare per la quota e l'aumento di capitale per la costituzione dela nuova forma societaria. Ma se, come ha affermato enfaticamente il sindaco, "il Coinger siamo noi", e quindi quegli investimenti ricadranno a beneficio del nostro paese, sarebbe opportuno che il Comune avesse all'interno una partecipazione propositiva, stimolando il consorzio a evolversi e inserire tra i suoi servizi altre forme di raccolta, cosa invece che in questi anni non è stata possibile nonostante le proposte arrivate. Confidiamo perciò nell'impegno attivo dei nostri amministratori. E di avere presto anche qualche notizia riguardo all'eventuale nuova piazzola.
Da segnalare infine, nell'ambito del programma del Piano Diritto allo Studio tra il Comune di Vedano Olona e l'Istituto Comprensivo "Silvio Pellico", l'organizzazione di un laboratorio rivolto ai ragazzi avente come tema la legalità: un vero e prorpio percorso di più incontri, che avrà come "guida" il magistrato-scrittore Giuseppe Battarino. Un'iniziativa che si riallaccia al progetto sulla legalità realizzato più di un anno fa dagli alunni delle terze medie e che era stato presentato al Consiglio comunale. Soprattutto in questo caso, la partecipazione è senz'altro fondamentale.

Gettare benzina sul fisco

Per ottobre evitato l'aumento dell'IVA, che slitta quindi a gennaio. In compenso aumento dell'acconto dell'Ires (al 103%) e dell'Irap per il 2013, e inoltre incremento delle accise sui carburanti per 2 centesimi al litro fino a dicembre 2013 e poi fino al 15 febbraio 2015 di 2,5 cent al litro: imprese e consumatori in un modo o nell'altro quindi pagheranno ugualmente. I concessionari dei giochi d'azzardo invece vengono ulteriormente graziati, con un ulteriore calo dal 25 al 20% del prelievo della sanatoria.

Idem per tutti, ma non per Berlusconi

Quando venne alla luce che Josefa Idem non aveva pagato 3.000 euro di Imu, si scatenò da parte del "Giornale di Famiglia" (vedi foto) una campagna denigratoria per chiederne le dimissioni, invitandola a mollare la cadrega. Lo stesso però non vale per padron Silvio, anche se ha evaso centinaia di milioni ed è stato condannato al terzo grado di giudizio. E a dimettersi saranno i suoi fidi parlamentari.

Ognuno è fatto della propria pasta

Nella vicenda che vede coinvolto Guido Barilla e le sue dichiarazioni sui gay rilasciate in un'intervista ("Non farei uno spot con una famiglia omosessuale"), ti stupisce il fatto che un uomo di mondo come lui, un grande manager a capo di una multinazionale, abbia ancora certe remore (quando perfino un vecchio conservatore come Bush padre dimostra di essere più aperto). Se poi guardiamo il lato commerciale, dichiarare apertamente di rinunciare senza problemi a un target di mercato è abbastanza azzardato (tanto è vero che la concorrenza si è subito buttata all'attacco). Ma ciò che lascia basiti è l'attacco portato contro Barilla e la sua azienda, accusati di essere omofobi. Ecco, forse è il caso di darsi una calmata e non passare da un estremo all'altro, scatenando intolleranza al contrario. Ognuno di noi ha una propria opinione che è libero di esprimere se non offende o non lede diritti altrui. Proprio come ha fatto Guido Barilla, che ha detto solo di preferire la famiglia tradizionale a quella omosessuale. Un concetto su cui magari non si potrà essere d'accordo e condividere, ma che di certo non ha insultato né discriminato nessuno: l'omofobia è altra cosa.
(e a proposito: c'è proprio chi è di "pasta grossa", e continua a fare cretinate)

giovedì 26 settembre 2013

La dimessa in scena

Napolitano è rimasto piuttosto colpito dal fatto grave e inquietante delle annunciate dimissioni di massa dei parlamentari Pdl in caso di decadenza di Berlusconi. Consigliamo al Presidente della Repubblica di non preoccuparsi più di tanto: siccome la decadenza sembra ormai probabile, si sarebbero già dovuti dimettere e questa sembra essere quindi solo l'ultima (e probabilmente la penultima, perché altre di sicuro ne seguiranno) delle minacce di buttare tutto all'aria che Berlusconi e il Pdl hanno ventilato in questi ultimi 2 mesi, cioè da quando è avvenuta la condanna.
Se poi dovesse avvenire, gli scenari sarebbero questi: si può trovare un'altra maggioranza per formare un nuovo governo (che può essere un Letta-bis) o si sciolgono le Camere e si torna al voto. Ma a deciderlo sarà sempre e solo Napolitano. In tutti e due i casi, comunque, Berlusconi decadrebbe, e per lui non solo non ci sarebbe più lo scranno in Parlamento (a renderlo oltretutto impunibile), ma, come prescrive la legge, nemmeno la possibilità di candidarsi in quanto condannato e pregiudicato.
Per cui alla fine, il "decada Berlusconi insieme a tutti i Filistei", sempre poi che questo teatrino venga messo in atto, non avrebbe conseguenze nemmeno così catastrofiche.

P.S.: giusto per sottolineare il bluff, le dimissioni di un parlamentare non sono un semplice automatismo messo subito in atto, ma una trafila piuttosto complicata e laboriosa.

La ricetta PD per gli ospedali lombardi

Mentre Lega e Pdl litigano per la spartizione di poltrone, il Gruppo Consiliare PD fa le sue proposte, mettendo al primo posto le persone. La priorità infatti non è occuparsi di chi guiderà le Asl e le aziende ospedaliere, ma di come abbattere le liste d’attesa e le code al pronto soccorso o di come indirizzare i pazienti nell’ospedale giusto per fare un’operazione complessa o la riabilitazione. E per fare questo occorre mettere da parte innanzitutto la brama di potere, riportare la trasparenza e rivedere l'assegnazione delle risorse, che devono essere distribuite in maggior parte al pubblico, per coprire ad esempio i costi degli straordinari per il personale dei presidi pubblici e fare funzionare i macchinari sino alle 19.00 o alle 24.00, in modo da abbattere le liste di attesa e favorire i cittadini che non devono essere costretti a chiedere permessi per eseguire esami in orario lavorativo. Una scelta, quest'ultima, adottata tra l'altro dal governatore leghista Zaia in Veneto, e che oltre a dare ottimi risultati ha visto anche i complimenti del Presidente Napolitano.
E allora, se Maroni vuole davvero il bene dei lombardi, perché non segue queste iniziative, anziché continuare in un sistema che si è dimostrato fallimentare e che è stato affossato dagli scandali del suo predecessore?