L'Avis è un'Associazione di volontariato costituita tra coloro che donano volontariamente, gratuitamente, periodicamente e anonimamente il proprio sangue.
E' un'associazione apartitica, aconfessionale, senza discriminazione di razza, sesso, religione, lingua, nazionalità, ideologia politica ed esclude qualsiasi fine di lucro e persegue finalità di solidarietà umana.
Al Servizio Trasfusionale dell’Ospedale di Varese 2008 sacche di sangue e altrettante in altre strutture ospedaliere della Regione sono state donate dai soci Avis per essere conservate per un’eventuale emergenza durante i Campionati del Mondo di Ciclismo.
Nonostante questo non è stato permesso a questa associazione di esporre propri striscioni sul percorso delle gare (ma quelli della fantomatica "Padania" erano ben visibili).
La presidente dell'Avis, Sonia Marantelli, ha dichiarato: "Le oltre 3.000 Avis d’Italia e tutti i soci di Varese non possono non sapere che a Varese le parole chiave erano ben altre che solidarietà, altruismo".
Cara Sig.ra Marantelli, non se la prenda: pretendere queste cose da gente simile è come cavare sangue dalle rape.
martedì 30 settembre 2008
E l'AVIS si fece cattivo sangue...
domenica 28 settembre 2008
VARESE E' TRICOLORE!
E' stata una vera e propria festa, in un tripudio di bandiere tricolori (e tante altre di tutto il mondo!), con un finale che meglio non si poteva: Italia campione del mondo, con gli azzurri Ballan primo e Cunego secondo!
Un vero peccato che tanti varesini abbiano preferito non essere presenti a questo evento...
San Giuliano: "andiam andiam, andiamo da Berlusconi..."
Il nostro premier è proprio inarrivabile.
Certo, non per la statura, come potete leggere qui.
sabato 27 settembre 2008
Lega indigesta
Stasera ci sarà la cena di gala per i mondiali di ciclismo. Parteciperanno tutte le principali autorità varesine.
Ma i rappresentanti provinciali del PD non saranno presenti.
La tracotanza e la beceraggine mostrate in questi giorni dai leghisti (manco fossero a casa loro!) sono proprio rimaste sullo stomaco.
A tutti i varesini, non solo a quelli simpatizzanti per il PD.
Qui il comunicato stampa dei consiglieri provinciali del PD.
Blog out? Per fortuna no!
La notizia è passata inosservata, ma in questi giorni al Parlamento Europeo a Bruxelles si sono decise le sorti dei blog.
Un parlamentare infatti (la socialista estone Marianne Miko) aveva chiesto una sorta di "regolamentazione giuridica dei blog".
La proposta, se approvata, rischiava di diventare un vero e proprio attentato alla libertà d'espressione, in quanto poteva esser utilizzata come una limitazione per i blogger, preoccupati di una possibile valanga di azioni legali.
Fortunatamente il Parlamento europeo ha respinto la richiesta, riconoscendo addirittura che gli spazi dei blogger sono “un contributo importante alla libertà di espressione, sempre più utilizzato tanto da professionisti dei media che da semplici navigatori”.
L'accordo più pazzo del mondo
Nella notte i piloti hanno firmato, dopo ore drammatiche di trattative (sembrava che tutto saltasse ancora -e stavolta CGIL non c'entra, anzi i sindacati autonomi dei piloti sono vicini all'area politica di AN-).
Le categorie ribelli hanno ottenuto condizioni più che favorevoli (alla faccia dell'atteggiamento da "duro" del ministro Sacconi, che alla fine ha dovuto calarsi le braghe).
CAI quindi può decollare. Certo, questo accordo lascia molti interrogativi e perplessità.
Aver boicottato l’accordo di marzo con Air France, innanzitutto significa aver buttato via 3 miliardi di euro che adesso pagheranno gli italiani. E qui, oltre ai sindacati, le responsabilità di Berlusconi in campagna elettorale non possono essere sottaciute.
E poi, quale prezzo pagherà la CAI per la “polpa” buona di Alitalia, dopo che lo Stato (ovvero noi) si è fatto carico di tutti gli oneri della bad company? Il prezzo di favore si trasformerà in rapide plusvalenze per Colaninno e i suoi compagni di cordata? Come evitare una politica tariffaria iniqua a danno dei viaggiatori nelle tratte in cui Alitalia avrà il monopolio, visto che l’antitrust è stata messa a tacere? Come e quando si ricollocheranno gli oltre 3 mila lavoratori in eccedenza? Quale sarà il ruolo del partner straniero: finirà per prendere il controllo dell'intera compagnia, con tanti saluti alla sbandierata "italianità"?
Il problema è che questa vicenda risulta essere una vera e propria commistione di interessi pubblici e privati che sembra essere la regola dell’Italia berlusconiana.
Ed alla fine abbiamo perso tutti, anche se poi, per la riuscita di questa demenziale trattativa, ognuno vuole attribuirsi meriti (che non ci sono): dal governo agli imprenditori, dai sindacati al nostro Walter.
venerdì 26 settembre 2008
Federalismo "lombardo"
Molti si sono scandalizzati per la vicenda "parentopoli" della regione Sicilia.
Ma che dire allora della parentopoli della regione Lombardia, Lega in particolare?
Tra figli e fratelli, e generi e suoceri...
E chi più ne ha, più ne metta!
Logomorroici
In questi giorni "Gomorra", il film di Matteo Garrone (tratto dall'omonimo e bellissimo libro di Roberto Saviano), è stato designato dall'Anica per rappresentare l'Italia agli Oscar. Bisognerà ora attendere il 22 gennaio per sapere se il film riuscirà ad entrare nella rosa delle nomination per l'Oscar straniero che sarà assegnato il 22 febbraio a Los Angeles.
Chissà, se dovesse accadere potrà servire da stimolo perché il nostro intrepido ministro della Difesa magari legga il libro o guardi il film, così che abbia le idee più chiare su quello che è la Camorra qui in Italia ed eviti di rilasciare certe dichiarazioni che sono degne di battute da Oscar della comicità, su cui si è indignato perfino Maroni (il che è tutto dire).
mercoledì 24 settembre 2008
Lumbard tas!*
Questa volta siamo dalla parte della Lega, o comunque esprimiamo solidarietà al sindaco di Varese, Attilio Fontana, per l'increscioso episodio alla cerimonia d'apertura.
Praticamente gli è stato negato il palco e non ha potuto portare il suo personale saluto (a nome della città di Varese) a tutti (atleti e spettatori) i partecipanti ai mondiali di ciclismo.
Infatti l’unico rappresentante istituzionale che ha parlato è stato il presidente della Regione, Roberto Formigoni.
Una mancanza di rispetto, se non alla persona di Attilio Fontana, alla città stessa.
O forse anche questa è una delle tante pecche nell'organizzazione rilevate alla cerimonia di apertura?
Fosse così, sarebbe un clamoroso autogol.
* "Lumbard tas!" ("Lombardo taci!) era lo slogan di uno dei primi manifesti elettorali della Lega, che raffigurava il profilo di una testa umana con un bavaglio.
E' qui la Festi
La Compagnia di Valerio Festi, di cui fanno parte Studio Festi e Cooperativa Kant, da oltre vent'anni crea e porta spettacoli nel mondo (tra cui la bellissima cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Torino).
E' stata questa azienda, che ha sede, lavora e produce a Velate, rione cittadino di Varese, a realizzare lo spettacolo della cerimonia d'apertura dei mondiali di Varese.
Allo spettacolo, portato in scena all'ippodromo di Varese (ora Cycling Stadium), hanno assistito quindicimila persone.
In copertina le bellezze della nostra provincia.
Qui la gallery fotografica delle spettacolari coreografie, e qui invece il video, grazie a VareseNews.
lunedì 22 settembre 2008
Varese is not "padania"
Come segnalato da Marco Giovannelli (direttore di VareseNews), nonostante a Varese ci sia un grande evento come i mondiali di ciclismo che porterà la città ed il suo territorio per questa settimana sotto i riflettori dei media internazionali, grazie agli insulsi manifesti che la Lega ha affisso sui muri della città, abbiamo perso un'altra occasione per renderci meno provinciali.
Comunque, qualcuno dica agli esponenti della Lega che nelle ultime elezioni hanno raccolto solo il 29% e qualcosa dei voti: poco per rivendicare la rappresentanza dell'intero territorio (per fortuna!)
giovedì 18 settembre 2008
Fatti i conti senza l'hostess
Ormai è ufficiale: stop alle trattative, è stata ritirata l'offerta della fantasmagorica cordata CAI.
Non sono stati trovati gli accordi con i sindacati (CGIL e piloti in particolare).
C'era da aspettarselo: la trattativa è stata condotta in maniera irresponsabile, a colpi di ultimatum, per intimorire e mettere con le spalle al muro i lavoratori.
Ma i loro rappresentanti, che avevano rifiutato le condizioni più vantaggiose di Air France, come potevano sottostare ai ricatti della nuova proposta? Con condizioni, tra l'altro, sia per esuberi che per stipendi e investimenti, nettamente inferiori!
Il giusto epilogo ad una vicenda condotta in modo spregiudicato. Ora il nostro premier dice che "siamo di fronte a un baratro".
Anche se l'operazione Alitalia/CAI dovesse andare a buon fine (per lui, non per il paese), con il suo governo questo è ancora niente.
Chi sta dando i numeri?
Mi chiedo: i sondaggi sono da prendere come oro colato oppure ha ragione Giuseppe Adamoli?
O non è che sta sbagliando qualcosa il PD a livello di comunicazione, come invece suggerisce Luisa Carrada?
mercoledì 17 settembre 2008
Mors Alitalia, vita mea
Oggi, sfogliando alcuni quotidiani nazionali, ho visto una pagina pubblicitaria piena di scritte "VivAlitalia", con il noto logo della compagnia aerea di bandiera ormai agonizzante.
C'era in basso a destra, a chiudere, una frase che diceva "Faziosi? No, italiani".
Sul lato della pagina, invece, un indirizzo internet di un'azienda, la Eurocosmesi.
Ho fatto una piccola ricerca, ed ho trovato questo articolo.
La dichiarazione di questo signore (Paolo Gualandi, vulcanico quanto geniale titolare dell'azienda) lascia però perplessi: "A me piace Alitalia e voglio che rimanga italiana".
Qualcuno gli dica che Alitalia ormai è morta: non ci sarà più, è destinata al fallimento.
Al suo posto una compagnia aerea privata (CAI), più piccola, con meno servizi e addirittura più cara, come ci illustra Gad Lerner in un suo articolo.
Una compagnia, poi, che tra qualche anno, con molte probabilità, andrà sotto il controllo di un gruppo multinazionale (per cui "VivAlitalia" rischia di essere solo una boutade).
Voglio credere nella buona fede di Gualandi e che questo sia stato fatto perché lui ha davvero uno spirito patriotico e non perché aiutare il governo in questo momento può essere utile per il futuro e si può riuscire ad ottenere qualche favore (come accaduto già ad un paio di imprenditori della famosa cordata, e come accadrà anche per altri).
Se invece, purtroppo, fosse davvero così, oltre che per i profumi, questo imprenditore dimostrerebbe di avere un buon naso anche per gli affari (probabilmente però solo i suoi, e non quelli del paese).
Segnalo (anche a beneficio del sig. Gualandi) un contributo del Sole 24 Ore, che spiega ed approfondisce ogni aspetto della vicenda Alitalia, con un confronto con la precedente offerta Air France, portata avanti dal governo Prodi.
Atti squalificanti
Siamo d'accordo con l'intervento di Maroni sulle espressioni usate dal dirigente della squadra di calcio del Catania contro l'allenatore portoghese dell'Inter.
Effettivamente bisogna abbassare i toni. E chi sbaglia, deve essere sanzionato e richiamato all'ordine.
Ma deve valere per tutti: dirigenti di calcio, ed anche politici.
Come, ad esempio, il collega di partito di Maroni, Giancarlo Gentilini, vice-sindaco di Treviso.
Sentite cosa ha detto domenica 14 settembre a Venezia, al raduno dell'immaginaria Padania.
Roberto Maroni, ministro degli Interni, era presente e ha sentito anche lui... Voi avete sentito Maroni a riguardo?