sabato 24 gennaio 2015

Il nemico in casa

I tragici fatti di Parigi hanno creato allarmi. Ma soprattutto hanno rilanciato la strategia della paura e dell'odio, attraverso populismo e demagogia. E l'evento di Varese di oggi ad opera della Lega ne è l'esempio calzante. "Siamo in guerra" è il titolo dell'incontro, dove il nemico da combattere è appunto l'Islam, lo straniero, l'immigrazione, il diverso. Certo, non bisogna abbassare la guardia e prendere sotto gamba il fanatismo religioso che sfocia nel terrorismo, ma ciò non significa allargare l'ostilità ad un'intera comunità, segregandola e negandole diritti, finendo magari per soffiare sul fuoco. Piuttosto, ci si chiede come mai non ci si preoccupi allo stesso modo, e magari anche di più, di un nemico più concreto e pericoloso: la mafia, la 'ndrangheta, organizzazioni criminali che hanno ormai occupato il nostro territorio. Un'occupazione portata a termine proprio negli ultimi 20 anni in cui il dito era puntato ad una supposta minaccia esterna, perdendo così di vista il pericolo reale che avevamo in casa. E non del tutto inconsciamente.