mercoledì 21 gennaio 2015

Banche sempre meno popolari

Con un decreto, il governo intende trasformare le banche popolari in Spa, cambiando così le regole di voto. Fino ad oggi in assemblea si contava un voto per ogni socio indipendentemente dalle azioni possedute. E questo teneva tutto bloccato, impedendo cambiamenti e favorendo lobby e gruppi di controllo così consolidati da sembrare inamovibili. Il provvedimento riguarderebbe comunque le banche popolari con più di 8 miliardi di attivi (tra cui la UBI) e vede escluse le Bcc (banche di credito cooperativo). Una decisione che pare positiva, ma si dovrà stare attenti alle speculazioni da parte di chi potrebbe acquisire azioni per tentare scalate ai vertici degli istituti. Con il rischio, oltretutto, che, fondendosi magari in grandi gruppi, queste banche perdano il legame con l'economia del loro territorio.