Matteo Renzi chiude la Festa nazionale dell'Unità a Bologna, con un intervento che lo ha visto sul palco insieme a 4 leader della sinistra europea: Achim Post (segretario del Partito socialdemocratico tedesco), Diederik Samsom (capo del Partito laburista olandese), Pedro Sanchez (Partito socialista spagnolo) e Manuel Valls, premier francese.
Il messaggio è chiaro: lui non vuole mollare. Le riforme si faranno, così come la nuova Segreteria unitaria del Partito, in cui si starà tutti insieme (questo venerdì la definizione), ma chi vuole rivincite aspetti il 2017. E comunque, niente lezioni dai tecnocrati e da chi ha gestito in passato la sinistra italiana (chiaro riferimento alle ultime critiche, qualcuna anche inopportuna, venute da D'Alema, Bersani e Rosy Bindi).