La giunta Maroni ha stabilito le linee guida per la fecondazione assistita in Lombardia: l'eterologa in Lombardia sarà a carico degli assistiti, con l'ipotesi di tariffe sui 3mila euro, e potrà essere richiesta solo in caso di infertilità o di sterilità assoluta e irreversibile. Una decisione grave (e in netto contrasto con le ultime sentenze della Consulta e quanto approvato dalla Conferenza Stato-Regioni), perché in pratica esclude dalle cure tutte le coppie non agiate. La volontà è comunque quella di limitare fortemente l’accesso alla fecondazione eterologa, in nome di un cieco integralismo e manifestando un'arretratezza socio-culturale che allontana la Lombardia non solo da alcune regioni come la Toscana, ma anche dai Paesi europei più avanzati.
P.S.: Formigoni esulta impropriamente, ma intanto alcune decisioni dello stesso stampo prese da lui in passato oggi vengono giustamente condannate.