Regole demenziali del ministero hanno purtroppo avuto la meglio sul proposito più che logico della nuova giunta a discutere la nuova TASI per la fine del mese insieme all'approvazione dell'intero bilancio, in cui saranno inserite anche Imu e addizionale Irpef. Ma una nota ministeriale tassativa di pochi giorni fa ha tenuto a precisare che la TASI doveva essere definita e approvata entro il 10 di questo mese. In caso contrario, l'aliquota applicata sarebbe stata quella standard dell'1 per mille. Un'aliquota che in questo momento non permetteva entrate sufficienti per fare fronte al grave disavanzo di circa 600.000 euro ereditato dalla precedente amministrazione. La scelta per la giunta Citterio è stata quindi (oltre che molto sofferta) doppiamente obbligata: convocare una seduta di urgenza e applicare un'aliquota maggiore (2,5 per mille) sulla prima abitazione. Seconde case, capannoni e attività avranno invece un'aliquota del 3 per mille. Per le abitazioni in affitto, agli inquilini sarà a carico una quota del 30% del pagamento (il restante 70 ovviamente ai proprietari).
Le opposizioni non sono state contente della situazione creatasi: il gruppo di minoranza Per Vedano (l'unico presente) oltre ad essere contrario all'aumento dell'aliquota (ma mi chiedo come pensavano di colmare il "gap") è rimasto contrariato sul fatto dell'urgenza (che a loro parere non aveva motivo di essere) e che non fosse stata convocata una commissione bilancio per discutere anzitempo dei punti all'ordine del giorno (regolamento e aliquote Tasi). Quest'ultima mancanza (l'unica condivisibile) però, per le motivazioni già esposte, non è stata certamente voluta dalla giunta, quanto piuttosto subita. E comunque le condizioni (di vera e propria emergenza) forse avrebbero potuto essere diverse se proprio chi si lamenta oggi avesse amministrato durante il proprio mandato con altro criterio, facendo fronte fin da subito alla grave situazione di bilancio di cui tra l'altro era al corrente fin dagli inizi di aprile.
Comunque, non è tutto negativo: è prevista infatti una detrazione di 50 euro, mentre i comodati gratuiti a parenti di primo grado, purché residenti, vengono equiparati a tutti gli effetti all'abitazione principale, beneficiando quindi anch’essi della detrazione. Inoltre, le onlus saranno totalmente esenti. E per quanto riguarda le prossime imposte che saranno discusse, rimarranno invariate sia l'addizionale IRPEF che l'IMU, in cui, per quanto riguarda le seconde case, sarà applicata una modalità precedentemente non prevista: l'esenzione per i comodati d'uso gratuito per i figli lì residenti e per gli anziani e i disabili proprietari di abitazione che spostano la residenza nelle case di cura.
venerdì 12 settembre 2014
Consiglio comunale di Vedano Olona: un'urgenza che è stata più un'emergenza
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