venerdì 25 luglio 2008

Varese, la città casino

Il quotidiano locale "La Provincia" ha voluto verificare a che punto è l'organizzazione dei mondiali di ciclismo a 60 giorni dalla partenza. In redazione si sono finti turisti tedeschi (che rappresenteranno una grossa fetta del pubblico partecipante alla manifestazione). Hanno constatato che, sui siti dedicati all'evento non ci sono pagine in lingua tedesca, e che nemmeno gli operatori dei diversi call center conoscono la lingua tedesca. Per cui, se sei un tedesco, devi conoscere inglese, francese o italiano se vuoi prenotare un albergo od avere informazioni. Una grossa pecca. Ma non finiscono qui le mancanze dell'organizzazione: siamo indietro anche per quanto riguarda la comunicazione, la viabilità, i collegamenti (in particolare i mezzi pubblici), per i parcheggi, per l'accoglienza (ad esempio: tanti alberghi costruiti -che dopo i mondiali rimarranno inutilizzati-: ma non era possibile sviluppare ed organizzare una catena di bed&breakfast, che avrebbe fornito nuove professionalità e sbocchi di lavoro? E speriamo che ai nuovi alberghi non facciano seguito grosse speculazioni!). Altra cosa avviene in Svizzera, dove Mendrisio ci ha già superato sotto ogni aspetto, tenendo conto che lì i mondiali partiranno tra più di un anno! Ma non è una questione di nazione, è una questione di capacità: e chi adesso dirige le operazioni dei mondiali qui a Varese ne è assolutamente sprovvisto (salvo magari invocare l'esercito sui circuiti. Con una manifestazione come i mondiali arriva gente da tutto il mondo, per cui, sai quanti extracomunitari?). D'altra parte, qui a Varese si assiste da tempo ad un declino (sociale e culturale) sempre più profondo. 2 esempi su tutti. La "Notte bianca" di Varese (avvenuta il mese scorso), una manifestazione senza capo né coda, senza un filo conduttore, senza controllo, come invece avviene da altre parti in cui viene organizzata. Altro non è stata infatti che una grossa sagra paesana. E fa pensare che per organizzare questa cosa l'incarico sia stato affidato ad un'agenzia di comunicazione (pagata lautamente), che ha operato né più né meno di come avrebbe potuto fare la Pro Loco. A essere maligni verrebbe il sospetto che forse il criterio di scelta da parte del Comune è stato il fatto che l'agenzia incaricata sia iscritta a Compagnia delle Opere (organizzazione molto vicina politicamente all'attuale giunta).
L'altro caso emblematico del decadimento di Varese è dello scorso 17 luglio. Una compagnia di attori ha voluto rappresentare il "Sogno di una notte di mezza estate" nello splendido scenario del parco di Villa Panza. L'idea era quella di far recitare gli attori tra il pubblico, invitato a degustare cocktail serviti su tavoli sparsi per il parco. Ebbene, gli attori hanno avuto a che fare con l'arroganza e la cafonaggine del pubblico, in possesso di Porsche e altre auto extralusso (insomma, la crème della gioventù dorata varesina), ma mancante assolutamente di educazione e cultura: per cui, chiasso, insulti e mancanza di rispetto agli attori, atti di vandalismo. Probabilmente è solo un caso che Varese sia la culla della Lega e che il centrodestra vinca qui da anni le elezioni: difficile credere che le 2 cose coincidano. E' che ormai viviamo in un'epoca di apparenza e superficialità, radicata nell'ignoranza, dove contano più le conoscenze che non i meriti, l'avere che non l'essere. Spero comunque di vedere risalire Varese, e che questo mio auspicio non rimanga solo un sogno di una notte di mezza estate.