Devo tornare sull'argomento Bossi/figlio. Ci sono sicuramente questioni più importanti su cui discutere, ma lo show odierno di Bossi merita un post. Parlando a Padova al congresso della Liga Veneta-Lega Nord, infatti, il nostro senatur ha levato il dito medio contro l'inno d'Italia affermando "Non dobbiamo più essere schiavi di Roma. L'Inno dice che l'Italia è schiava di Roma". Rileggiamo le parole dell'inno:
Fratelli d'Italia,
l'Italia s'è desta;
dell'elmo di Scipio
s'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma;
ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Ebbene, le parole dell'inno non dicono che schiava di Roma è l'Italia, ma la Vittoria.
Dico: almeno saper leggere! E' chiaro che Renzuccio, visti i risultati scolastici, è tutto suo padre. Renzuccio, che poi, senza essere nominato, Bossi ha inserito nel suo delirante discorso, parlando contro i "professori del sud": "Non possiamo lasciare martoriare i nostri figli da gente (i professori) che non viene dal nord. Il problema della scuola è molto sentito perché tocca tutta la famiglia. E' la verità: un nostro ragazzo è stato 'bastonato' agli esami perché aveva presentato una tesina sul federalista Carlo Cattaneo".
Ogni riferimento non è affatto casuale (Renzo aveva presentato al suo esame proprio una tesina su Carlo Cattaneo). Caro Senatur, se vuole evitare che il suo Renzo venga "bastonato", lo faccia studiare. E lo faccia anche lei: geografia e storia. Così scoprirà che la Padania non esiste, ma al limite è il frutto postumo di una bella tazzata di grappa.