venerdì 4 luglio 2008

L'impronta politica della Lega

Il ministro Maroni ha proposto nei giorni scorsi di far prendere le impronte digitali ai bambini presenti nei vari campi ROM. C'è stata una levata di scudi generale (anche da parte della UE, per bocca del commissario agli Affari sociali Vladimir Spidia, e non solo del suo portavoce!), contro una proposta di puro stampo xenofobo e razzista, che ricorda nemmeno tanto lontanamente le leggi razziali emesse nella Germania hitleriana.
Maroni ha cercato di giustificare questa sorta di schedatura di razza come un palliativo per aiutare i bambini ROM ad integrarsi e a non essere sfruttati. Dimenticandosi che il governo a cui appartiene ha tagliato i fondi per progetti specifici volti all’integrazione dei bambini che vivono in contesti (come i campi nomadi) di particolare difficoltà. La già piccola cifra stanziata è stata infatti cancellata con il provvedimento che aboliva l’ICI. Se davvero i bambini ROM stavano a cuore, gli si poteva lasciare qualcosa...
Altra cosa assurda tirata fuori per affermare che la proposta è in linea con le direttive UE, è il regolamento 2008/380 della UE. Che però nulla ha a che fare con l'idea balzana del ministro. Questo regolamento è riferito infatti al nuovo modello uniforme per i permessi di soggiorno per cittadini di paesi terzi (che vuol dire extracomunitari). In pratica fissa le norme tecniche (biometriche) per la concessione dei permessi di soggiorno ai cittadini, bambini sopra i sei anni compresi, extracomunitari. È una normativa che serve a facilitare, uniformando i criteri, il lavoro della polizia nei diversi paesi. Niente a che vedere con i ROM, che in Italia sono all'80% cittadini italiani o comunitari, e soprattutto niente a che vedere con criteri selettivi basati sulla «razza» o sull'etnia, espressamente vietati (e puniti) dalla legge 2000/43 della UE.
Ma tutto questo baccano della Lega (o comunque dei suoi dirigenti) è solo un escamotage che serve a far digerire ai propri militanti il boccone amaro dei rifiuti campani che saranno smaltiti in Lombardia. Bossi e i suoi fedeli avevano giurato e spergiurato (anche di recente a Pontida) che mai e poi mai da Napoli sarebbero arrivati pericolosi rifiuti qui al Nord. Invece, il padrone di Arcore glielo ha imposto. E loro adesso, visto che hanno perso la faccia e anche di più, cercano di portare l'attenzione sui ROM, prendendosela con dei bambini per far vedere ai loro fedeli di essere dei duri. Altro che iniziativa per evitare lo sfruttamento dei bambini ROM: qui chi li sfrutta sono proprio i dirigenti leghisti!