domenica 22 giugno 2008

Hai bisogno di un prestito? Chiedi in internet

Arriva in Italia il prestito tra privati: accordi che garantiscono tassi inferiori a quelli di mercato per chi si assume il debito, mentre i "prestatori" ottengono una remunerazione più alta, e, soprattutto, una trasparenza assoluta. Di cosa stiamo parlando? Del prestito sociale peer-to-peer (o social lending), fatto quindi online, tra privati. In poche parole: hai bisogno di un prestito per acquistare l'auto o ristrutturare il tuo appartamento, o anche vuoi concederti una vacanza sopra le righe, o più praticamente, devi acquistare i libri di testo scolastici per i tuoi figli? Se non hai amici o conoscenti generosi, atti a soddisfare allo scopo, c'è un'alternativa a chiedere un prestito alla banca: puoi farlo appunto online, iscrivendoti e facendone richiesta su siti nati appositamente. L'iniziativa è partita nel 2005 in Gran Bretagna (per iniziativa di tre manager della banca online Egg), dove conta già 175.000 iscritti. Iniziative analoghe stanno nascendo in Canada e negli Stati Uniti. In Italia è approdata nel marzo di quest'anno, con un franchising. Adesso ha ottenuto tutte le autorizzazioni ed è cominciata la selezione della community che già dai prossimi giorni potrà effettuare i prestiti.
I siti in cui ci si iscrive (sia come richiedenti che come prestatori) mettono in contatto chi è disposto a prestare danaro e chi ne ha bisogno e non vuole o non può chiederlo alle banche o ad altri operatori finanziari.I vantaggi sono per ambo le parti: chi decide di prestare i soldi in pratica fa un investimento, ottenendo degli interessi maggiori che magari mettendoli su un conto bancario o rischiando di investirli in Borsa. Nello stesso tempo c'è anche la valenza etica: ovvero, si evita di dare i soldi a istituzioni finanziarie che poi ne fanno quello che vogliono, magari (prendiamo un esempio estremo) investendoli in società dedite alla fabbricazione di armi. Qui invece c'è la possibilità di prestarli a gente comune, che ne trae un beneficio concreto: insomma, appare gratificante aiutare chi ne ha bisogno traendone anche un buon rendimento. Per chi richiede il prestito invece il vantaggio è quello della disintermediazione (il prestatore e il contraente del prestito vengono messi in comunicazione diretta), che fa risparmiare, tagliando sul tasso di mercato, e quindi pagare interessi senz'altro più favorevoli rispetto a quelli proposti da banche e finanziarie. Il tasso d'interesse viene stabilito di volta in volta in seguito a un accordo tra le parti. In Gran Bretagna, dove l'iniziativa ha coinvolto finora 175.000 utenti con un volume di prestiti di 16 milioni di sterline (l'equivalente di oltre 22 milioni di euro), i tassi d'interesse sono in media del 45 per cento più alti per i creditori e del 30 per cento più bassi per i debitori. Il prestito massimo richiedibile è di 15.000 euro; il massimo prestabile è di 50.000 euro. Fra l'altro, l'effetto-comunità funziona molto bene anche ai fini della restituzione: in Gran Bretagna il tasso d'insolvenza è dello 0,2 per cento contro una percentuale di mercato del 3,4 per cento!
Sono 2 i siti dedicati a questa attività (http://www.zopa.it e https://www.boober.it). Come funziona l'iscrizione? Prendiamo come esempio Zopa: in Gran Bretagna gli iscritti che effettuano operazioni pagano a Zopa una percentuale dello 0,5 per cento sull'ammontare del denaro prestato o preso in prestito. Mentre in Italia è stato stabilito che la percentuale sarà dell'1 per cento per i prestatori, e per chi prende denaro in prestito una cifra variabile a seconda della propria "affidabilità". Infatti gli aspiranti al prestito vengono suddivisi in varie classi, a seconda delle informazioni reperite da Zopa su di loro: più si è affidabili e meno si paga (per compensare il rischio assunto dai prestatori), e dunque la classe A+ paga lo 0,5 per cento, la A l'1 per cento, la B l'1,5 per cento e la C il 2 per cento. Un meccanismo analogo a quello delle assicurazioni on line, che permette grandi risparmi ai conducenti 'sicuri' ma penalizza le categorie a rischio. Comunque, in caso di morosità, la società intermediaria attiva velocemente un programma di recupero crediti.
I primi prestiti devono ancora essere avviati. Zopa Italia Spa è appena partita, attraverso la spedizione dell'invito ai Prestatori. Successivamente verranno selezionati i Richiedenti. Ogni prestito viene suddiviso tra più richiedenti, per distribuire il rischio d'insolvenza. La piattaforma informatica di Zopa suddivide pertanto le offerte di prestito in tanti piccoli spezzoni, che vanno ad altrettanti richiedenti.
L'Italia è considerata un mercato molto promettente per questo genere di attività. Infatti nel nostro paese i tassi bancari sono più alti rispetto alla media europea e quindi ci sono le condizioni favorevoli per lo sviluppo di questa forma di prestito.
Quindi, se vuoi investire "socialmente" o hai bisogno di un prestito senza subire interessi da usurai, prova ad informarti da Zopa o Boober. Visto che non ci pensano le istituzioni a risolvere questi problemi...