martedì 17 marzo 2015

La corruzione incalza

L'inchiesta che ha portato all'arresto di Ercole Incalza, supermanager considerato il grande vecchio delle opere pubbliche (ma anche dell'Ncd, verrebbe da dire...), è l'ennesima riprova che la corruzione la fa da padrona nel nostro Paese, anche grazie alla politica. Rispondere per contrasto con le leggi infatti non basta, se poi nello stesso tempo si offre la scappatoia: Incalza era già stato arrestato e processato negli anni precedenti, salvo essersela cavata più volte grazie alla prescrizione. Occorre invece che la politica non offra incarichi così delicati e importanti a personaggi ambigui e dalla dubbia reputazione. E la cosa non vale solo per i manager, ma anche per i ministri: un personaggio come Maurizio Lupi NON E' DEGNO DI SEDERE SULLA POLTRONA CHE ATTUALMENTE OCCUPA. Al momento non ci sono accuse nei suoi confronti da parte dei magistrati, ma dalle intercettazioni emergono fatti che se dimostrati indicherebbero da parte sua comportamenti inaccettabili. E comunque, Lupi è responsabile in quanto ministro del controllo o meno su eventuali reati commessi nell’ambito delle attività del ministero: lui ha voluto riconfermare Incalza (anche a costo di fare cadere il governo), lui lo ha difeso a spada tratta contro un'interrogazione dei 5Stelle, lui quindi è responsabile dei danni fatti da questo individuo. Cosa poi ancora più grave è la sensazione di INETTITUDINE del ministro, incompetente sulla materia di cui si occupa da doversi affidare totalmente nelle mani di una cricca di corruttori. Se vale la responsabilità civile dei magistrati (spesso attaccati in passato proprio da Lupi), che ci sia anche quella per i politici. Se si vuole cambiare verso, è ora di porre fine al tempo dei fatti "a mia insaputa" e degli onori: ci siano anche gli oneri e una sana presa di coscienza.