Filippo Penati rigetta l'accordo di desistenza con la sinistra radicale e cerca alleanze in Lombardia con UdC e Radicali, portando avanti la strategia dettata a livello nazionale e in altre regioni dal segretario Pierluigi Bersani.
«Vogliamo essere alternativi a Formigoni, non essere la sua opposizione. Non vogliamo una campagna elettorale "contro", ma "per": per i lombardi. Sta qui la differenza con la sinistra radicale». Con l’Udc, invece, «si può fare un percorso comune su aspetti programmatici». Queste le ragioni espresse da Penati in merito alla sua decisione. E Alessandro Alfieri, Vicesegretario PD Lombardia, ribadisce: «Con la Federazione della sinistra non c’è stata alcuna rottura. Semplicemente le nostre strade sono divise da tempo».
E intanto, un invito alla sobrietà in campagna elettorale, che valga sia per i toni che per le spese: «Sarebbe scandaloso in un momento di crisi pensare al raddoppio della spesa per i candidati» afferma il candidato PD, facendo riferimento all'ultima proposta del Pdl per la modifica della legge elettorale che prevede l'aumento del numero di consiglieri ed il raddoppio delle spese permesse in campagna elettorale ad ogni consigliere da 35 mila a 70 mila euro.
giovedì 14 gennaio 2010
Penati ingrana la marcia verso il "centro"
Non exageriamo!
Anche perché oltre al rischio di far male al cuore, sentire certe cose alla TV può provocare il voltastomaco.
mercoledì 13 gennaio 2010
Retromarce
Le tasse non si tagliano più (c'è la crisi che era stata sempre negata).
Il decreto blocca-processi non verrà presentato.
In Puglia pare si faranno le Primarie, nonostante le perplessità iniziali di Boccia.
Però le ultime 2 anziché retromarce sarebbe più giusto considerarle dei passi in avanti.
Come il voto favorevole sulla mozione del PD relativa alle iniziative per favorire l'occupazione del Mezzogiorno, con cui oggi il governo è stato battuto alla Camera.
Avanti: cambiamo marcia!
Proteste d'Egitto
Il ministro degli Esteri egiziano ha protestato duramente contro l'Italia per i fatti di Rosarno, per "la campagna d’aggressione" e le "violenze" che sarebbero state subite dai suoi connazionali, ma più in generale dalle minoranze arabe e musulmane nel nostro Paese, cui l’Egitto chiede di adottare d’urgenza "le misure necessarie per la protezione delle minoranze e degli immigrati".
Tutto più che lecito . Certo che, però, a sentire i pacifisti italiani che si volevano recare a Gaza per la "Freedom March", non è che le autorità egiziane siano state morbide nei loro confronti!
Con questo però non vogliamo dare credito alla risposta dell'On. Umberto Bossi. Anche perché non ci sembrava di stampo pacifista.
(nella foto: la polizia egiziana carica i manifestanti pacifisti)
Pro e contro
Ma la Lega è pro o contro il Cardinal Tettamanzi? Se lo chiede Giuseppe Adamoli, dopo che in Consiglio Regionale il partito di Bossi ha votato a favore la mozione presentata dal PD di “condanna sul piano del merito e del metodo l’ingiustificato e inqualificabile attacco cui il Cardinale è stato sottoposto” proprio dalla Lega! E inoltre, ha presentato una propria mozione (votata in modo bipartisan) che impegna la Regione, “per quanto ricompreso nelle proprie funzioni, a contribuire ad un rinnovato e sereno clima di reciproco rispetto nei confronti dell’Arcivescovo di Milano”.
Intanto, ci piacerebbe sapere se il presidente Formigoni è ancora pro-Prosperini, visto che le prove che emergono dall'inchiesta della magistratura sembrano decisamente contro l'ex-assessore al Turismo di Regione Lombardia.
Uno su sei ce la fa
Il parto record di 6 gemelli a Benevento ha un altro precedente qui in Italia: quello dei 6 fratelli Giannini (nella foto), avvenuto 30 anni fa. Un giornalista ha intervistato la famiglia Giannini, ed ha scoperto che solo uno dei fratelli ha un posto fisso di lavoro: gli altri sono tutti precari, con poche prospettive per il futuro. L'immagine dell'Italia di oggi per i giovani. Certo, l'Italia del futuro sembra messa peggio, visto che i gemellini di Benevento partono ancora più svantaggiati: il loro papà (anche lui trentenne come i gemelli Giannini) è già disoccupato.
Farsi "Giustizia" da sé
O comunque pagare di tasca propria per portarla avanti. I dipendenti del Tribunale di Udine infatti sono costretti ad autotassarsi per l'acquisto di computer, software, fax, carta, cancelleria. Tutto materiale che manca al Tribunale, dato che non provvedono le istituzioni. E fai così o si blocca il lavoro! (cliccate sull'immagine per ingrandirla e leggere l'articolo -su segnalazione di "nonleggerlo"-). E non è così solo ad Udine, ma anche in altre parti d'Italia, dove si lavora addirittura in condizioni peggiori.
Una situazione che stride con le intenzioni del governo di istituire la norma del "processo breve", che non è altro che un cavillo per salvare il premier dagli attuali 2 processi in cui è imputato (cosiddetti Mills e Diritti Mediaset).
Se infatti si volesse veramente attuare una riforma SERIA della Giustizia a favore di tutti i cittadini, prima di porre delle regole per accorciare i tempi dei processi (cosa giusta), si dovrebbe prima pensare a rivedere l'organizzazione dei tribunali (abbiamo le circoscrizioni giudiziarie che sono strutturate ancora come nei primi del '900) e mettere uomini, mezzi e risorse a disposizione degli uffici giudiziari.
Altrimenti, si pretenderebbe di far correre chi non ha le gambe nemmeno per camminare. Con il risultato che i tempi non sarebbero rispettati ed i processi non verrebbero portati a termine. Con grave danno di tutti quei cittadini onesti che chiedono giustizia. E tutto questo per il beneficio di UNO.
Quando gli inglesi sbarcarono a Rosarno
Un anno fa la BBC fece questo servizio (vedi video) sulle condizioni disumane in cui vivevano gli immigrati a Rosarno. Noi italiani non sapevamo niente: l'abbiamo scoperto in questi giorni. Eppure il medico italiano intervistato (facente parte dell'organizzazione "Medici senza Frontiere") dichiara che lui ha più volte denunciato la situazione alle autorità locali. La TV inglese ci è arrivata un anno fa a Rosarno, ma quei disagi, quello sfruttamento, l'assenza delle istituzioni, l'indifferenza e l'omertà, i soprusi della malavita organizzata, sono cose vecchie di più di un secolo.
martedì 12 gennaio 2010
Raffaele Cattaneo su Malpensa: cose che non stanno né in cielo né in terra
Raffaele Cattaneo, assessore alle "Inaugurazioni" della Regione Lombardia, ha replicato alle critiche di Pierluigi Bersani e Filippo Penati sulla gestione politica ed economica della vicenda Alitalia-Malpensa, affermando che Regione Lombardia ha messo in campo fatti concreti e che Malpensa è cresciuta: "Negli ultimi 9 mesi Malpensa è cresciuta del 3% contro una media europea del -5%. Gli ultimi 3 mesi del 2009 hanno visto Malpensa in crescita nel settore passeggeri (ottobre +4%, novembre +2%, dicembre +2,1%) in controtendenza rispetto agli altri scali europei che hanno segnato perdite dal 5 al 10%. Un dato positivo nel settore del Cargo che a novembre ha fatto registrare + 22,8%".
I dati a cui fa riferimento l'assessore però sono quelli successivi al dehubbing dell'aeroporto, conseguente all'abbandono di Alitalia. 9 mesi fa infatti la situazione era questa: il 35% dei passeggeri in meno; traffico Alitalia sceso dell'82,7%; voli intercontinentali da 181 a 39, quelli europei da 728 a 68, i nazionali da 329 a 40. Totale: da 1.238 voli giornalieri a 147. Se si va poi a rapportare tra il 2007 ed il 2009: nel luglio 2007 c'erano stati 309 mila passeggeri nei voli nazionali, e oltre 2 milioni degli internazionali, frequentati da top manager. Nel 2009 sono stati 96mila quelli dei nazionali, e 1 milione e 600mila agli internazionali, quasi tutti charter. Insomma, una situazione davvero disastrosa: ovvio, quindi, che, dopo aver quasi toccato il fondo, ogni minimo risultato sarebbe stato positivo. Perché il confronto dei dati attuali con quelli precedenti al dehubbing (cioè più di un anno fa, quando Alitalia era operativa su Malpensa), è assolutamente negativo, anche sui numeri occupazionali, con circa 4 mila posti di lavoro in pericolo.
E nel frattempo lo scalo di Fiumicino, su cui ha puntato Alitalia, è cresciuto nettamente di più rispetto a quello di Gallarate, avendo davanti maggiori prospettive.
D'altra parte, a confermare l'andamento negativo dell'aeroporto in seguito al dehubbing ci sono le parole del sindaco di Milano Letizia Moratti proprio un anno fa: "La perdita secca che c'è stata con il dehubbing di Malpensa ammonta a 3 miliardi e mezzo di euro, tra perdita di posti di lavoro, passeggeri e merci".
I numeri elencati dall'assessore Cattaneo sono quindi insufficienti per la sopravvivenza dell'aeroporto: bisogna tornare almeno a quelli di un paio di anni fa, e l'andamento attuale non è soddisfacente per ipotizzare una ripresa a breve.
La verità è che al momento attuale l'unica speranza per Malpensa di rinascere è legata alla ridefinizione degli slot ed alla liberalizzazione dei voli: soluzione ignorata fino ad oggi dal governo, e per la quale si è battuto il deputato varesino PD Daniele Marantelli.
Per cui, caro Cattaneo, lasci stare i suoi assurdi numeri e torni con i piedi per terra: tanto non crede nessuno agli asini che volano.
Le Primarie secondo Bersani
"Non sono un obbligo" e "No dove la destra è già in campo". Così Pierluigi Bersani liquida la richiesta di primarie nelle 2 regioni, Lazio e Puglia, in cui se ne prospettava la necessità.
Però è proprio lo strumento delle Primarie ad aver sempre distinto il Partito dalle altre forze politiche, e dire no è come violare lo statuto. Non si può pensare di utilizzarle alla bisogna.
Non c'è tempo per avviarle? Ma perché c'è questo ritardo? Perché abbiamo rincorso le alleanze (in particolare dell'UDC) nella scelta dei candidati (come in Puglia).
Così ci troviamo con l'elettorato pugliese spaccato tra Vendola e Boccia, ed un candidato in Lazio che non abbiamo proposto noi ma un'altra lista. Decisione presa, tra l'altro, dopo che l'UDC aveva annunciato il suo appoggio al centrodestra.
Certo, non si può imporre a degli alleati una scelta scaturita dal nostro elettorato, però si doveva intuire dove non ci sarebbe stata possibilità di obiettivi condivisi e dove, correndo da soli, si poteva vincere comunque.
Sacrificare i principi del Partito ad un successo elettorale può anche starci, però in futuro occorreranno maggior tempismo ed una più ampia capacità d'analisi. E soprattutto, chiarezza verso i nostri elettori.
lunedì 11 gennaio 2010
La politica del "bonismo"
Il capodelegazione della Lega Nord nella giunta regionale lombarda, nonché assessore al Territorio della Regione Lombardia, Davide Boni (che in passato ci ha fatto l'onore di farci visita) se la prende con il "falso buonismo che ha generato situazioni fuori ogni limite come quella di Rosarno" e annuncia che "se il primo di marzo si terrà il corteo dei lavoratori clandestini, allora vorrà dire che lo stesso giorno organizzeremo a Milano una manifestazione con tutti i disoccupati italiani".
Peccato che a Rosarno il buonismo non c'entri affatto, ma semmai lo sfruttamento, e che il 1° marzo i lavoratori che sciopereranno non saranno solo stranieri e, soprattutto, non saranno clandestini.
Quanto ai disoccupati italiani che invece il nostro assessore vorrà fare contromanifestare, cosa prometterà loro? Il posto di lavoro che il suo presidente del Consiglio assicura da almeno una quindicina di anni? Oppure dirà loro di essere ottimisti perché la crisi è passata? Se comunque ne vuole trovare qualcuno, provi dalle parti di Malpensa: si ricorda, assessore? E' quell'aeroporto che il suo partito si era impegnato a salvare...