martedì 29 aprile 2008

La marcia su Roma

Chiudiamo la parentesi delle elezioni di Roma, dove alla fine vince Alemanno con circa sette punti percentuali di scarto su Rutelli. Un risultato quasi inaspettato. Ci si consola con la vittoria alla Provincia di Zingaretti, che la spunta, 51 a 49 su Antoniozzi del Popolo della libertà. Altri risultati confortanti sono le vittorie di Vicenza e Sondrio. Lo choc comunque viene dal confronto dei dati della capitale: circa 60mila romani hanno votato centrosinistra alle provinciali e abbandonato Rutelli nella corsa al Campidoglio. Per questo ci si domanda: ma ha perso il PD o ha perso Rutelli? Cosa ha pesato maggiormente su questa sconfitta? Il fattore sicurezza (esasperato ulteriormente dall'episodio di violenza contro una donna accaduto 7-10 giorni prima alla periferia di Roma) ha avuto sicuramente il suo peso (qualcuno però prima o poi ci spiegherà come mai se uno stupro accade a Roma è colpa del sindaco o del governo (sempre di centro-sinistra), mentre invece se accade a Milano (e nella stessa settimana è successo!) si fa finta di niente...). Altro motivo può essere stata l'onda delle elezioni politiche. Rutelli poi aveva già in passato ricoperto 2 mandati da sindaco a Roma, quindi ha corso anche il rischio di figurare agli occhi degli elettori come qualcosa di logoro, già visto: sarebbe convenuto candidare una persona nuova? Fatto sta che ora Roma per la prima volta nella sua storia repubblicana si trova un sindaco di destra. Si parla adesso di leadership di Veltroni in discussione: secondo me Veltroni finora ha fatto il possibile e quindi deve rimanere per tutto il suo mandato. Sicuramente c'è qualcosa da aggiustare in seno al PD, ma questo si sapeva, visto che stiamo parlando di un partito nuovo, nato meno di un anno fa. Abbiamo il tempo per aggiustare il tiro e portare ai vertici gente motivata, ripartendo dal territorio e da un'opposizione seria e costruttiva.