Quanto ci sentiamo sicuri? Mafia, 'ndrangheta e camorra sono solo un problema del sud-Italia? Fino a che punto la criminalità organizzata è presente nel nostro territorio con addentellati nell’economia e negli apparati amministrativi? Quali sono i rimedi per affermare il principio della legalità ad ogni livello? I proclami del governo sono rimasti tali od hanno portato risultati? Qual è l'opinione a riguardo degli addetti ai lavori?
Di questo ed altro si discuterà a Vedano Olona lunedì 20 settembre -nella sala consiliare di Villa Aliverti- nell'incontro pubblico con il Senatore Nando Dalla Chiesa, illustre sociologo, da sempre in prima linea nelle battaglie contro le mafie.
Nel corso dell’incontro, moderato dal giornalista de “La Stampa” Marco Alfieri, vi saranno anche le testimonianze di persone impegnate quotidianamente -nell’ambito di associazioni anti-racket, nel sindacato della polizia e in altre realtà- per promuovere la legalità nel nostro territorio:
- Frediano Manzi (associazione SOS Racket e Usura)
- Cosima Buccoliero (vicedirettrice carcere di Bollate)
- Giorgio Saporiti (segretario SILP-CGIL Provinciale).
Sarà dunque un’occasione per dibattere in maniera costruttiva e stimolante di un tema di grande attualità che tocca da vicino ciascuno di noi.
Per questo vi invitiamo a partecipare fin d'ora inviandoci delle domande da rivolgere ai nostri ospiti alla fine della serata. Scrivete pure a: pdvedano@gmail.com
martedì 14 settembre 2010
Sicurezza e legalità: domande da porsi. E da porre.
Dalla Costituzione alla prostituzione
"Se anche una deputata o un deputato facessero coming out e ammettessero di essersi venduti per fare carriera o per un posto in lizza, non sarebbe una ragione sufficiente per lasciare la Camera o il Senato". Così lo "straparlante" esponente Pdl Giorgio Stracquadanio, in risposta alla deputata Fli Angela Napoli, che aveva denunciato la "prostituzione" di alcune colleghe in cambio di nomine politiche. Sì, proprio una vera schifezza.
Veltrini?
Nel PD si parla di "gruppi parlamentari autonomi", sul modello di Futuro e Libertà nel Pdl. Veltroni come Fini? Il nostro Walter smentisce di averci pensato. Certe cose infatti non si dovrebbero nemmeno pensare. Anche perché le condizioni sono assolutamente diverse.
Scuse a raffica
I libici dovrebbero essere nostri alleati, almeno secondo i trattati stipulati (a caro prezzo!). Invece le loro navi (che sono poi le motovedette che gli abbiamo consegnato noi per facilitargli il compito di pattugliamento) sparano contro i nostri pescherecci. E sparano per uccidere. Oltretutto, la cosa è ancora più grave quando si scopre che su quelle motovedette sono a bordo militari italiani che forniscono assistenza tecnica!
Per il ministro Maroni si è trattato «di un incidente grave, ma pur sempre un incidente: studieremo le misure perché non accada più. E la Libia si è scusata. Immagino che abbiano scambiato il peschereccio per una nave con clandestini».
Caro ministro, le sue parole sono come proiettili, e ci lasciano davvero allibiti: si è trattato di qualcosa di più di un incidente e le scuse non bastano. Qui occorre rivedere tutto il trattato. Perché non solo non deve accadere più che sparino alle nostre barche, ma anche a quelle che trasportano profughi.
Update: si fa viva la CEI, con il duro monito del vescovo di Mazara. A questo punto speriamo che anche la UE intervenga, come accaduto con la Francia, per fermare quest'altra vergogna.
lunedì 13 settembre 2010
La scoperta dei corsi d'acqua... calda
Al convegno "Il recupero dell'Idrovia dal Lago Maggiore a Milano: un impegno per tutti", tenutosi ad Arona, il vice-ministro ai trasporti Roberto Castelli e l'assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, hanno dichiarato di volere rilanciare la navigazione, che sfruttando il Ticino e i navigli sarà in grado non solo di arrivare a Milano, ma anche di portare turisti fino all'Adriatico via Po, anche e soprattutto in prospettiva dell'appuntamento con Expo 2015.
Meglio tardi che mai, possiamo ben dire, visto che questa idea è stata caldeggiata oltre 2 anni fa dall'allora consigliere regionale PD, e nostro concittadino, Giuseppe Adamoli.
Scuola: primo giorno dell'anno zero
Oggi riaprono le scuole, che affronteranno tutte le incognite della famigerata riforma Gelmini. Il ministro ha definito la nuova stagione "anno zero", ma sarebbe meglio dire "anno sottozero", visto le difficoltà che già emergono, tra proteste dei precari, aule sovraffollate e aumenti spropositati delle mense scolastiche. Tutto a causa di tagli indiscriminati: perché altro non è che questo la riforma di cui si vanta Mariastella, di cui nemmeno è titolare, visto che è stato tutto orchestrato da Tremonti.
Le scuole quindi devono fare fronte da sole per organizzarsi e cercare di andare incontro a studenti e famiglie. E se anche nella nostra provincia succede di trovarsi brutte sorprese, da alcune scuole arrivano belle notizie: l'Itc "Tosi" di Busto Arsizio, aderendo al progetto Bookinprogress, farà in modo che libri, in arrivo direttamente da Brindisi, abbiano un costo ridottissimo.
In bocca al lupo a tutti!
Bersani chiude la Festa di Torino invitando al risveglio l'Italia
L'intervento del Segretario del PD, Pier Luigi Bersani, alla chiusura della Festa Democratica nazionale.
domenica 12 settembre 2010
L'altro 11 settembre da ricordare
Pochi lo ricordano, ma l'11 settembre del 1973 si compì anche la tragedia del "golpe" in Cile del generale Pinochet, che rovesciò il governo socialista di Salvador Allende (nella foto), che morì durante l'assedio al palazzo presidenziale.
Le conseguenze per il Cile furono poi tremende, perché la dittatura di Pinochet fu antidemocratica e spietata con gli oppositori.
No ad un PD da traino
La notizia trapelata sui media di un probabile inserimento nelle liste elettorali di esponenti della sinistra radicale (tra cui Paolo Ferrero e Oliviero Diliberto -insieme nella foto-), in modo da "rimorchiarli" poi alle Camere, aveva provocato dure reazioni all'interno del PD, in particolare tra gli ex-popolari e la corrente veltroniana. Ed a ragione: si rischiava di snaturare lo spirito fondativo del Partito. Poi è arrivata la smentita dal segretario Bersani.
Oltretutto siamo già passati in un'alleanza di governo di questo genere, e ci pare non abbia dato buoni frutti. Ad ogni modo, per la composizione delle liste (in caso di improvvise elezioni) sarebbe opportuno affidarsi alle primarie per scegliere i candidati. Non solo per evitare polemiche e spaccature, ma soprattutto per rispettare lo Statuto del PD (art. 19) e nello stesso tempo, se si dovesse andare a votare con l'attuale legge elettorale, distaccarci almeno noi dal "Porcellum".
Un appello in questo senso è già stato lanciato: non lasciamolo cadere.
Totalitarismo padano
Nella Germania nazista erano le svastiche ad adornare gli edifici pubblici, nei regimi comunisti invece dominavano i simboli di falci e martelli. Nella "padana" Adro (già tristemente famosa per il caso mensa scolastica) non vogliamo dire che siamo a quei livelli, però tutti quei "soli delle alpi" marchiati in ogni punto della nuova scuola (anche su banchi e cestini) fanno un po' pensare.
P.S.: ironia della sorte, il simbolo del "sole delle alpi" è di chiara origine Rom.
sabato 11 settembre 2010
Chiuso per mafia
L'associazione "SOS racket e usura" chiude i battenti, tra l'indifferenza di media ed istituzioni. Frediano Manzi (presidente dell'associazione) non ce la fa più: "Purtroppo chi governa la città di Milano non merita la presenza di un'associazione antiracket che tutela le persone per bene anzi, la delegittima". L'associazione nei suoi 18 anni di vita aveva aiutato tante persone vittime delle estorsioni da parte della criminalità organizzata. Grazie a "SOS racket e usura" erano stati denunciati casi come il racket delle case popolari di Milano, il radicamento delle famiglie di 'ndrangheta nell'Altomilanese, il racket delle sepolture e quello dei camion dei panini ma, in generale, qualsiasi attività illegale che ha inquinato un sistema economico in partenza sano. Il 20 settembre Frediano Manzi sarà nostro ospite nell'incontro con Nando Dalla Chiesa su sicurezza e legalità: gli chiederemo di raccontarci la sua esperienza, perché sarà utile per capire meglio la situazione della nostra Regione.
Predicatori d'odio
Oggi il ricordo di tutti va alle vittime della follia dell'11 settembre. E la speranza di tutti è che non possano ripetersi più atti del genere. Assurdo poi che nel 21° secolo ci siano ancora guerre legate alla religione: sembra di essere tornati al medioevo. E figure come quella del reverendo Jones appaiono davvero irreali, tanta è l'assurdità delle loro intenzioni. Il ministro Maroni oggi ha dichiarato che «L'11 settembre non ci deve fare dimenticare che la sicurezza va di pari passo con la prevenzione e il rischio di episodi di terrorismo come quello dell'11 settembre è molto alto». Ma per eliminare il terrorismo, ancora meglio della prevenzione sono il dialogo ed il rispetto reciproco di usi, costumi e culto. E la tolleranza invocata dal presidente Obama e dal cardinale Tettamanzi, è senz'altro più costruttiva per il conseguimento della pace rispetto alle insensate prese di posizione dei "reverendi Jones" di tutto il mondo, Padania in particolar modo. Perché la differenza rischia di essere minima con chi fomenta l'odio per armare i kamikaze.
Cosa ci lega alla Lega?
Come ribadito anche da esponenti del Partito, il ruolo del PD deve essere necessariamente alternativo alla Lega.
Detto questo, comprendiamo lo sconcerto di Stefano Catone ed Augusto Airoldi (e sicuramente altri come loro) per l'intervista rilasciata ad "Avvenire" dall'on. Daniele Marantelli. Però confidiamo che quelle dichiarazioni non sottintendessero una possibile e futura alleanza con la Lega, anche perché il dialogo potrà essere doveroso nelle sedi istituzionali, ma per il resto non abbiamo punti di contatto:
- per noi il federalismo non è una forma di secessione dove ognuno pensa a se stesso e gli altri si arrangino, ma deve essere solidale, in un rapporto di vera sussidiarietà con lo Stato, con le Regioni, con gli enti locali, che tenga unito il Paese e lo aiuti a crescere, senza lasciare indietro nessuno
- per noi sicurezza e legalità sono diritti da garantire attraverso la gestione dei conflitti sociali e la lotta alla criminalità, e non spauracchi da sbandierare per raccogliere voti
- per noi l'integrazione è possibile solo con il dialogo ed il reciproco rispetto, e non con disprezzo, imposizioni e assurdi divieti
- per noi conta il merito e non il nepotismo
- per noi l'attenzione è al territorio ed ai bisogni dei cittadini e non alla "cadrega"
- per noi alla base di ogni decisione non c'è la "voce del padrone" che viene dall'alto, ma la DEMOCRAZIA che parte dal basso.
Ad ogni modo, lunedì 13 settembre, alle ore 21.00, a Villa Cagnola in Gazzada, in vista del Congresso provinciale, il PD di Varese ha indetto l'incontro "Linee politiche strategiche ed alleanze". E quella potrà essere l'occasione perché tutto venga chiarito e definito proprio in tema di alleanze. Presenti e future.
Attacchi preventivi
Nulla avviene per caso: ieri Berlusconi attacca la magistratura dalla Russia, accusandola di "mettere a rischio la governabilità", ed oggi sul "Corriere" si legge che uno degli indagati nella vicenda P3 ha confermato ai giudici che il premier fosse più che coinvolto.
Che Silvio stia mettendo le mani avanti? Attenzione però alle manette!