lunedì 22 giugno 2020
domenica 21 giugno 2020
IN PIAZZA PER CAMBIARE IN LOMBARDIA
Ieri in piazza Duomo in tanti a distanziati a chiedere alla regione un cambiamento, la presa d’atto del tragico fallimento della sanità lombarda di fronte al Covid e agire di conseguenza.
Non è stata sfortuna se in Lombardia ci sono stati così tanti contagi e un tasso di mortalità altissimo, il più alto d’Europa, in rapporto alla popolazione e ai contagi. L’eccellenza lombarda non ha tutelato i cittadini, ha lasciato soli troppi malati. Una politica seria deve partire da qui, capire cosa non ha funzionato perché non ricapiti.
Negare il problema, dire che è stato fatto tutto giusto, non solo è ridicolo ma anche colpevole. Un sistema sanitario tanto avanzato e celebrato ha fallito per come è stato concepito: perché i fondi che dovevano servire per i pronto soccorso e le terapie intensive sono stati indirizzati altrove come ha dimostrato l’inchiesta su Maugeri e San Raffaele e perché Maroni ha cancellato la sanità territoriale e chi è venuto dopo ha solo gestito l’esistente.
sabato 20 giugno 2020
RILANCIO PER UNIVERSITA' E RICERCA
La ricostruzione parte dall'istruzione e dalla conoscenza. Di qualità e per tutti. Per questo nel Decreto Rilancio sono state stanziate risorse per:
- 1 miliardo per le Università e 700 milioni per Progetti di Rilevante Interesse Nazionale
- 4000 nuove assunzioni di ricercatori universitari.
UN DOVERE VERSO I DIRITTI DEI RIFUGIATI
Dal Governo PD risorse per un nuovo piano della sanità lombarda
Il Governo sta facendo uno sforzo importantissimo per sostenere la Lombardia, a partire dai tanti medici e infermieri che hanno condotto in prima linea la lotta al Covid. Ecco quindi, grazie al Governo PD, 550 milioni di euro in più per il sistema sanitario lombardo. Una cifra straordinaria stanziata con i decreti Cura Italia e Rilancio che la Regione può e deve impegnare su due fronti: in incentivi al personale sanitario e nuove assunzioni per potenziare la sanità sul territorio, e forti investimenti per la riconversione e l'adeguamento degli ospedali. A questi se ne aggiungono altri per le spese sostenute dalla Regione per fare fronte all'emergenza, che vengono rimborsate a piè di lista. Ci auguriamo quindi che queste risorse vengano utilizzate nel modo appropriato e non invece, come dichiarato dall'assessore Gallera, di investire altri fondi per le terapie intensive. Occorre investire invece nel prendere personale medico da usare sul territorio, laboratori analisi che analizzino i tamponi e risorse adatte a controllare la diffusione della pandemia. Se la nostra regione si troverà nuovamente nella situazione di dover usare migliaia di terapie intensive per i malati COVID-19, avrà già sbagliato e sarà già tornata al disastro. Il problema non è poter curare le persone in ospedale, soprattutto nel momento in cui ancora non abbiamo una cura realmente efficace, il problema è prevenire che la gente finisca in ospedale.
venerdì 19 giugno 2020
LUCIANA LAMORGESE, UNA SICUREZZA.
LE PROPOSTE PD PER CONTRASTARE L'EMERGENZA COVID
La sanità lombarda non è stata in grado di affrontare l’emergenza Covid perché non è organizzata per vincere la battaglia sul territorio. È stato un fallimento, purtroppo certificato da numeri pazzeschi di contagi e di morti. Da qui nasce la nostra proposta, approvata all’unanimità in Consiglio regionale, di rinforzare la medicina territoriale per attrezzarla al meglio in questa Fase 2 e, ci auguriamo di no, in caso di una nuova esplosione dell’epidemia. Da mesi avanziamo proposte, ora finalmente abbiamo inchiodato la maggioranza su alcuni punti precisi, con una mozione approvata all’unanimità in Consiglio regionale. Ora la Regione dovrà: - rendere obbligatori i vaccini antinfluenzali per gli over 65 e le persone più fragili o a rischio. - utilizzare i fondi destinati alla sanità dal Governo nazionale per l’assunzione di medici e infermieri, potenziando le Unità speciali per la continuità assistenziale. La necessità è assumere 300 medici e 1600 infermieri. - prevedere una struttura di programmazione sanitaria in grado di organizzare il tracciamento con test sierologici e relativi tamponi per tutti gli operatori sanitari. - ripristinare entro ottobre le attività ambulatoriali e di ricovero sospese per l’emergenza. Perché il virus lo si cura in ospedale ma lo si combatte sul territorio. Gruppo PD Lombardia
PILLOLE DI IGNORANZA
Si arrogano l'autorità per discutere e decidere di argomenti di cui sono all'oscuro: non è questione di ideologia, ma di bieca ignoranza.
giovedì 18 giugno 2020
Non è più tempo di eroi
mercoledì 17 giugno 2020
PER GIULIO, PER LA GIUSTIZA.
Lettera aperta del Segretario PD Nicola Zingaretti a "Repubblica":
"Caro direttore, la notizia di un incontro tra la Procura di Roma e i magistrati della Procura generale de Il Cairo fissata per il 1 luglio è di grande rilevanza. Conferma quanto il mantenimento di rapporti con l’Egitto sia utile per proseguire la ricerca della verità sul caso di Giulio Regeni. Nell’occasione dell’incontro però sarà di fondamentale importanza, tra le altre cose, ricevere dalle autorità egiziane il “domicilio” legale di coloro che la Procura di Roma ha indagato dal dicembre 2018 per essere coinvolti nel sequestro e omicidio di Regeni. Non è un fatto tecnico. In uno stato di diritto quale è l’Italia l’avvio di un processo è legato alla possibilità degli imputati di difendersi e quindi in primo luogo di essere avvertiti. Noi non abbiamo mai legato la vicenda delle fregate italiane alla Marina egiziana all’idea di un possibile osceno scambio tra vendita di armi e diritti umani, e bene ha fatto il Presidente Conte a dare immediata disponibilità a riferire alla Commissione parlamentare d’inchiesta. Per questo ora il Governo italiano deve essere coerente con l’affermata volontà di proseguire nella battaglia per la ricerca della verità. È di fondamentale importanza dunque che il Governo con le figure preposte ai massimi livelli compia già dalle prossime ore, tutti i passi dovuti per ottenere dall’Egitto le condizioni elementari per avviare il processo e la possibilità di fare ulteriori passi in avanti nei rapporti bilaterali. Questo impegno è un atto dovuto e importante nei confronti di Giulio Regeni, della sua famiglia ma anche per la credibilità dell’Italia."FUGGIRE DAL CONFRONTO
sabato 13 giugno 2020
IL 2 X MILLE AL PD!
GLI STATI DELLE COSE
Era necessaria l'iniziativa degli "Stati Generali" voluta dal premier Conte? Guardando le reazioni di alcuni esponenti del Governo, sembra che il PD non abbia gradito (quanto meno senza esserne messo al corrente prima dell'annuncio da parte del Presidente del Consiglio). In effetti ciò che serve ora al Paese sono interventi rapidi e significativi, da mettere subito in atto. E' stata incaricata una task force di manager che ha realizzato un piano per il futuro dell'Italia post-covid, ma sembra non abbia trovato particolare gradimento nel Governo (e allora perché dare incarichi se già forse hai già tu delle idee?). Ora ecco gli "Stati Generali", presentati come un'occasione per pianificare la ripresa dalla crisi di oggi e per pensare all'Italia che vogliamo vivere fra 10 anni. Ci auguriamo che da queste giornate di riunioni e lavoro si trovino soluzioni concrete e immediate: occorre fare presto, famiglie, imprese e lavoratori sono in sofferenza da mesi, psicologicamente/fisicamente/economicamente, e guardano con paura al futuro. Diamo subito dei segnali di ripresa, accelerando con i fondi dell'Europa (anche quelli del discusso Mes, i 5Stelle se ne facciano una ragione!). A una cosa comunque è servita l'organizzazione di Villa Pamphili: a smascherare il vuoto delle opposizioni, con Salvini-Meloni-Tajani(Berlusconi) che si sono sempre lamentati di non essere consultati dal Governo e che quando ciò è avvenuto, con l'invito a partecipare alle riunioni di questi giorni, hanno declinato l'offerta. Probabilmente perché non avevano proposte concrete da portare (accertata la loro vacuità in materia di contenuti che non oltrepassino le sparate da campagna elettorale) e così sarebbero stati smascherati.
PANDEMIA E AUTONOMIA
Sulla tragedia dell'epidemia in Val Seriana (in particolare per i Comuni di Alzano Lombardo e Nembro) sta indagando la Procura di Bergamo, per accertare eventuali responsabilità e se tante morti potevano essere evitate. Osservando la cronaca e la dinamica dei fatti, l'unica episodio su cui ci sarebbe in effetti da procedere sembra essere l'incauta riapertura del Pronto Soccorso di Alzano, che avrebbe amplificato il via al contagio in tutta la zona. Addossare però responsabilità civili e penali a Regione e/o Governo per quanto successo poi sarebbe come processare il capitano di una nave colto a sorpresa in uno tsunami. Ci sono state falle nel sistema sanitario lombardo (tanto è vero che ora la giunta leghista sembra volere rivedere la precedente riforma regionale) per il dissolvimento della medicina territoriale (con un assoluto abbandono dei medici di base lasciati soli sul territorio a fare ricette), una non fattiva collaborazione con il privato sui posti di terapia intensiva e i tagli dei posti letto (a favore della sanità privata): di sicuro gravi errori, ma politici, non certo reati. Chiudere poi quella zona era alquanto complesso, con paesi addossati uno all'altro oltre alla presenza sul territorio di una miriade di realtà produttive, e la Regione, da sola, non aveva certo i mezzi per farlo, ma quanto meno avrebbe potuto insistere con il Governo, con la stessa forza con cui, strumentalmente, si era battuta in polemiche sterili e di minore importanza, come la chiusura delle librerie, in contrapposizione appunto con Roma. Ma forse ciò non è avvenuto sia per una scarsa conoscenza del problema che per ipotetiche pressioni degli industriali del luogo, come raccontato qui. Vedremo cosa e come valuteranno i magistrati, ma sul piano politico, oltre al fallimento della sanità lombarda (con il sistema misto pubblico-privato che alla prova dei fatti non ha retto), rimane alquanto stravagante che una regione come la Lombardia, in prima fila da anni nel reclamare autonomia, non ne abbia fatto uso proprio quando serviva. Dimostrando così di essere inadeguati per governare la nostra Lombardia.
sabato 29 settembre 2018
DOMANI A ROMA PER IL DOMANI DELL'ITALIA
In piazza per costruire un’alternativa alla politica dell’odio, del declino, dell’isolamento e della paura. In piazza perché tante persone vogliono un Paese diverso: più giusto, più forte, più solidale, aperto al mondo e al futuro.