sabato 4 luglio 2020

ALLEATI NON ALLINEATI

Il PD teme le prossime elezioni regionali a settembre, in particolare nelle Marche e in Puglia, dove rischia di non confermarsi. In Puglia oltretutto grava anche la posizione di Italia Viva, che ha deciso di correre da sola con il suo candidato, l'ex-democratico Ivan Scalfarotto. Una mossa decisamente autolesionista quella di Matteo Renzi, che più che alla vittoria in Puglia (dove la sua coalizione, che vede anche +Europa e Azione di Calenda, non ha molte chance) pensa alla sconfitta di Emiliano, che lo aveva avversato quando era Segretario del PD. I democratici quindi vedono una possibilità di vittoria con l'alleanza dei grillini. Un'aspirazione che dovrebbe essere più che legittima, visto che le due forze politiche siedono insieme al governo, ma che in realtà appare difficile, viste diverse disparità di vedute, con un'alleanza forzata che non convincerebbe gli elettori e che potrebbe addirittura indebolirli. A questo punto, con una situazione così complessa e piena di incognite, il PD ha una sola strada: quella di rinnovarsi verso una politica sostenibile, che abbia basi come la sensibilità ambientale, il solidarismo, l’attenzione per il rafforzamento di alcuni diritti, come la tutela e la difesa della sanità territoriale pubblica e della scuola pubblica: tutte tematiche prepotentemente emerse durante l'emergenza Covid-19, prendendo magari spunto da cosa è successo di recente in Francia. I voti si prendono con le idee più che con raggruppamenti di sigle.