martedì 14 luglio 2015

Oxi per oxi

Come avevamo previsto, il referendum greco che tanto aveva esaltato anche qui in Italia gli euroscettici (o euroscemi, così da fare da contrapposizione agli europirla) si è dissolto nel nulla e dopo il loro "oxi", per Tsipras e il suo Paese è arrivato il NO forte (quasi da rappresaglia) dell'Eurogruppo alla richiesta di ristrutturazione del debito greco, con invece l'imposizione di un accordo assai duro. Tsipras e il suo partito non hanno responsabilità della tragica situazione in cui versa Atene: chi li ha preceduti negli scorsi 20 anni hanno causato il disastro (un po' come qui in Italia, per intenderci). Ma comunque un inizio di riforme si poteva fare per rendere malleabili Bruxelles, Bce e Fmi anziché andare al muro contro muro, con il rischio di giocarsi tutto. Di contro occorre dire che la visione di questa Europa austera e delle contrapposizioni, è di certo limitata, e la mancanza di solidarietà e progettualità di crescita rischia di fare saltare il sogno degli Stati Uniti d'Europa, a favore, oltretutto, dell'insorgere dei nazionalismi più estremi.