domenica 14 agosto 2011

sabato 13 agosto 2011

La contromanovra PD in 7 punti

Le 7 proposte del Partito Democratico in alternativa alla manovra depressiva e ingiusta del governo:
1) prelievo straordinario una tantum sull'ammontare dei capitali esportati illegalmente e scudati (15 miliardi di euro).
2) misure contro l'evasione fiscale3) Imposta ordinaria sui valori immobiliari di mercato.
4) Dismissioni di immobili pubblici (25 miliardi di euro).
5) Liberalizzazioni.
6) Politiche industriali per la crescita: tra queste l'implementazione dei recenti accordi tra le parti sociali senza intromissioni che ledano la loro autonomia.
7) Pubblica amministrazione, istituzioni e costi della politica (dimezzamento del numero dei parlamentari; snellimento di Regioni, Province, Comuni; accorpamento dei piccoli comuni; dimezzamento delle province; dimezzamento delle società pubbliche, centralizzazione e controllo stretto per l'acquisto di beni e servizi nella P.A.).

La spremuta d'agosto

"Il mio cuore gronda sangue" ha detto ieri Berlusconi alla presentazione della manovra (la terza in meno di un anno, dopo quella di 3 settimane fa e l'altra di fine 2010: alla faccia della "solidità economica del Paese e della crisi che non c'era"...).
A versare sangue (perché le lacrime sono già finite da tempo) saranno però i ceti basso e medio, in particolare quest'ultimo, che rischia di sparire: in pratica il cuore economico del Paese.
Ci sono parecchie incongruenze nella stangata da 45,5 miliardi presentata dal governo ma imposta dalla Bce. Ad esempio, non si capisce perché il taglio delle province e l'accorpamento dei comuni (che pure era uno dei punti del programma elettorale della destra) non sia stato fatto subito a inizio legislatura, invece di agire inopportunamente sull'abolizione dell'Ici, che ormai gravava solo sui redditi alti, dopo che il governo Prodi aveva esentato i ceti bassi dal pagamento di questa tassa. L'Ici oltretutto rappresentava l'unica entrata fissa per i Comuni, che sono stati ulteriormente penalizzati dai tagli. E altri ne sono previsti in questa manovra, a Comuni e Regioni, tanto da fare dire giustamente a Formigoni che "Il federalismo fiscale non esiste più". L'assurdo è che dal 2012 partirà in anticipo l'introduzione della nuova tassa Imu (Imposta municipale unica,) per compensare ai Comuni le mancate entrate dai trasferimenti dello Stato e per la Lega QUESTO è il federalismo: nuove tasse sui cittadini. Però le metteranno gli enti locali e non il governo: qui sta il trucco.
Tagliati poi i ponti festivi: l'unico ponte su cui il governo continua a puntare sarà quindi quello sullo Stretto. Forse, anche per l'inutilità di quella grande opera, sarebbe stato il caso di invertire le decisioni, visto che accorpare le festività infrasettimanali alle domeniche permetterà sì di non fermare la produzione, ma nel contempo limiterà i consumi e inciderà negativamente sul settore alberghiero e ristorazione: un effetto quindi ne annullerà un altro. Oltretutto, a guardare il calendario di quest'anno, con il 25 aprile caduto di lunedì ed il 1° maggio di domenica, secondo la teoria del governo la nostra produzione avrebbe dovuto avere dei benefici, e sinceramente proprio non ci è parso: non vorremmo che la misura della soppressione dei ponti festivi "laici" avesse un valore simbolico e politico.
Berlusconi parla anche di tagli di poltrone (54.000 in meno, dice) e di costi della politica: peccato però che la cosa riguardi solo i consiglieri comunali e regionali. I cittadini si aspettavano anche novità sui privilegi e sul numero dei parlamentari, ma lì la "casta" non si è toccata.
Si dice poi che pensioni, scuola e sanità non siano state toccate: però i tagli portati alle Regioni e agli enti locali alla fine toccheranno quei settori, perché non ci saranno risorse per coprire i servizi. E tra questi, il trasporto pubblico locale subirà un duro colpo (tempi sempre più duri per i pendolari). E fa venire i brividi l'inserimento del meccanismo per facilitare la privatizzazione dei servizi pubblici: un provvedimento che secondo Tremonti servirà a sbloccare risorse per gli investimenti. E allora perché non togliere il paletto del patto di stabilità agli enti locali virtuosi? La Lombardia, per fare un esempio, ha più di 4 miliardi di euro bloccati che non può utilizzare per via del patto di stabilità.
Inserito il contributo di solidarietà del 5% per i redditi dei dipendenti superiori a 90.000 euro lordi e del 10% per quelli superiori ai 150.000 lordi, mentre per i lavoratori autonomi si parla di un aumento dell'Irpef per redditi superiori a 55.000 euro: l'impressione però è che i grandi patrimoni siano comunque risparmiati (nonostante l'innalzamento della tassazione sulle rendite finanziarie al 20%).
Sull'evasione fiscale, oltre alla reintroduzione della tracciabilità dei pagamenti (misura criticata da Berlusconi come "sovietica" ai tempi del governo Prodi), annunciate sanzioni più pesanti (fino alla chiusura dell'esercizio per chi non emette lo scontrino), però di contro non viene spiegato con quali risorse verranno effettuati i controlli, e si parla addirittura di una rimodulazione degli studi di settore.
Manca poi, come nelle altre manovre, ogni riferimento a provvedimenti riguardanti il sostegno alla crescita dell'economia e alla produzione della ricchezza: non se ne parla affatto, si è pensato solo a tagliare, in particolare i servizi e le detrazioni fiscali, che peseranno molto sulle famiglie con figli e parenti (anziani o disabili) a carico. E non crediamo che la Bce volesse questo: in altri Paesi europei, dove sono state varate manovre di questo tipo (anche se non così frequenti come da noi) sono stati portati tagli agli sprechi e ai servizi, ma in compenso sono stati studiati interventi strutturali e benefici per il futuro. Non è un caso se tutti crescono (anche la Spagna) e noi siamo gli unici in Europa a non farlo.
Con un altro governo molto probabilmente ci sarebbe stata una manovra così pesante, ma di certo non saremmo arrivati a questo punto, a farla all'ultimo momento, con l'acqua alla gola, obbligati dall'Europa, che di fatto ci ha commissariato. E di sicuro ci sarebbe stato un altro tipo di provvedimenti, e saremmo senz'altro in condizioni migliori. Si è parlato di governo ombra, ma qui siamo con un'ombra di governo, composto da persone incapaci e che hanno pensato ai propri interessi e a quelli del loro padrone anziché a quelli dell'Italia. E fa davvero rabbia assistere all'ipocrisia di Berlusconi ed alla spocchia ingiustificata di Tremonti: irresponsabili e incapaci tutti e due di dotarsi di una politica seria e competente.
La manovra ora passa in Parlamento: è stato annunciato che non verrà messo il voto di fiducia, e quindi c'è la speranza che si possa discutere. In tal caso, il PD faccia la sua parte, presentando a sua volta una contromanovra equa e che sia in grado di rispondere ai problemi e permettere la crescita, l'unica soluzione per uscire dal tunnel. Perché l'impressione è che se la "stangata" di Berlusconi-Bossi-Tremonti rimane così, non sarà sufficiente, la recessione è dietro l'angolo e tra 6 mesi ci troveremo ancora sull'orlo del baratro.

venerdì 12 agosto 2011

Distruzione incivile

Vandali (probabilmente persone più idiote che incivili) sono entrati nella sede della Protezione civile di Varese, alla Schiranna, e hanno dato fuoco a tutti i mezzi chiusi nei garage (nella foto di VareseNews). I danni sono ingenti, e i volontari della Protezione Civile sono rimasti in pratica senza mezzi per intervenire. Ora parte la corsa alla solidarietà: si mobilitano enti pubblici e imprenditori e verrà attivato un conto corrente sul quale chiunque potrà versare il proprio contributo. Anche perché dobbiamo ricordarci che la Protezione Civile è espressione della comunità.

Paga o muori

Dai nuovi cablo Wikileaks, emerge la notizia (già ipotizzata e diffusa dal Times nel 2009) che il governo italiano fino al 2008 possa avere pagato i ribelli afghani perché non attaccassero le nostre truppe. E che dopo avere smesso di versare "mazzette" (su decisa richiesta di Bush), il numero dei nostri caduti è quadruplicato. L'articolo completo lo trovate qui.

In attesa del videomessaggio

A futura memoria...

Il colloquio che si paga e il colloquio che paga

Tempi duri per i giovani nel mondo del lavoro! Alle notizie di quasi mezzo milione di posti persi, di un altro mezzo milione di loro che fanno stage e pratica senza essere pagati, arriva anche la novità del colloquio a pagamento: una società milanese di consulenza finanziaria e immobiliare ha lanciato infatti la bizzarra proposta di far pagare 100 euro il colloquio di lavoro agli aspiranti candidati. «E' una scelta strategica per operare una prima scrematura tra i candidati», si giustifica il presidente della società.
Certo, il colloquio svoltosi durante il concorso all'ospedale di Treviglio, sostenuto da Simona Paudice (cantante del Distretto 51, la storica band di Varese, dove suona anche il ministro Roberto Maroni) e da Gianluca Barbieri (concittadino del direttore generale dell'ospedale Cesare Ercole, leghista doc) deve essere stato di ben altro tipo, visto che i due, come figura dalla delibera dell'ospedale, per i titoli presentati, avevano punteggi modesti mentre sono stati gli unici che hanno preso il massimo (50 punti) nel colloquio orale: cosa che gli ha permesso di essere assunti.
Data l'evidente anomalia, il segretario regionale del PD, Maurizio Martina, ha annunciato un'interrogazione, mentre il consigliere Gabriele Sola, dell'Idv, parla esplicitamente di "casta in salsa padana".
Ma a non prendere bene questa vicenda saranno di sicuro anche tanti elettori leghisti, sempre più delusi da Bossi e dal partito.

Copiare le buone idee

Invitare i milanesi a segnalare esempi di buone pratiche di amministrazione pubblica messe in pratica in tutto il mondo, magari proprio nei luoghi dove si trovano in vacanza. Si chiama “COPIA E INCOLLA X Milano: idee in Comune”, ed è l'iniziativa lanciata nel comune di Milano dall’assessora per il Tempo Libero, Chiara Bisconti: “Questa iniziativa vuol essere un ponte fra tutti noi. Uno stimolo alla creatività e allo spirito di osservazione. Il tutto all’insegna della partecipazione. In sostanza, invitiamo cittadine e cittadini a fare un’operazione di copia e incolla di buone pratiche. Ci aspettiamo tante idee creative, divertenti, semplici, efficaci. E, perché no, magari qualcuna di queste potrebbe pure trasformarsi in un provvedimento concreto da parte dell’amministrazione comunale". Davvero un bell'esempio di DEMOCRAZIA PARTECIPATA. Milano si trova a circa 60 km da Vedano Olona, eppure rispetto al nostro Comune sembra ci sia una distanza di anni luce.

giovedì 11 agosto 2011

Non dovevamo arrivare a questo punto

L'intervento del segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani, oggi in sede di commissioni congiunte alla Camera:
"Non dovevamo arrivare a questo punto. Adesso al governo non tremi il polso. Cosa aspettiamo?
In Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna i governi sono cambiati.
L'Italia deve prendere di nuovo il suo posto in Europa.
Occorre una seconda Maastricht, altrimenti a uno a uno il mercato ci ammazza tutti.
Le nostre idee: riduzione della spesa pubblica, a partire dal numero dei parlamentari; liberalizzazioni; lotta all'evasione fiscale; chi ha di più deve dare di più.
"

Il menu del governo

Per Berlusconi la crisi è colpa dei mercati e non del governo; per Bossi, la BCE che ieri faceva bene, oggi invece trama per fare cadere il governo. Al di là dei risultati della Borsa, il dramma dell'Italia è palese non solo dalle continue contraddizioni di chi ci governa, ma soprattutto dai dati della ripresa e della disoccupazione giovanile: in questi ambiti siamo il peggior Paese dell'Unione Europea. E questa situazione la stiamo pagando non per l'andamento dei mercati, ma perché in questi 3 anni il governo anziché occuparsi: delle riforme del lavoro e del fisco; di investire su ricerca e innovazione, ha pensato: ai processi di Berlusconi; a perseguitare e discriminare immigrati, poveri e diversi; a favorire le "cricche"; a istituire un federalismo fasullo che farà aumentare le tasse; a spostare i ministeri.
Per questo, che "ricetta" poteva uscire oggi dal discorso di Tremonti? Una serie di proposte confuse e allucinanti, in cui nemmeno i suoi ci hanno capito niente. E il rischio è di avviarci verso la catastrofe guidati da gente che ha perso completamente la bussola ed è fuori dalla realtà, visto che vive in un mondo a parte di privilegi. (nell'immagine: il menu di un pranzo al Senato. Cliccate e gustatevelo)

A toccarsi sono i lavoratori

Visto che ogni promessa della Lega si rivela poi l'esatto opposto...

Update: Bossi dopo il "fumoso" discorso di Tremonti, già apre a un "compromesso sulle pensioni". Che vi avevo detto?
"Lavoratori? Prrr"

Come muoversi contro la crisi

C'è chi propone di mobilitare l'economia, chi invece di mobilitare il popolo come in Islanda. Una cosa è certa, riprendendo le parole di Massimo Giannini in chiusura del suo editoriale di oggi su Repubblica, di fronte all'immobilismo e all'incapacità di questo governo: "La "posta è l'Italia. Una posta troppo alta e troppo importante, per lasciarla ancora nelle mani di Berlusconi, Bossi, Tremonti e Scilipoti".

mercoledì 10 agosto 2011

Oxford? Cambridge? No, Cepu.

L'Umberto suo padre aveva annunciato e detto più volte che Renzuccio suo (alias Trota) studiava in Inghilterra (a Londra). Oggi invece scopriamo che il Trota è uno studente Cepu, con un trattamento (o trotamento) di riguardo oltretutto: lezioni a domicilio e addirittura pare che il corso gli venga pagato da Francesco Polidori in persona, patron del Cepu (che l'aveva anche offerto a 3 "olgettine").
D'altra parte la Lega con i titoli di studio ha sempre avuto qualche difficoltà: dal suo leader che più volte aveva millantato una laurea, fino ad altri esponenti del partito. E c'è anche chi avanza dubbi addirittura sul diploma del Trota, faticosamente guadagnato dopo ben 3 bocciature: buon sangue...

Update: il Trota conferma di essere studente Cepu, ma smentisce che il corso gli venga pagato da Polidori. Comunque sia, non studia a Londra, ma in via Bellerio a Milano: quindi l'Umberto, cosa ci ha raccontato?

Una trasparenza poco chiara

Il sindaco Enrico Baroffio e il vice Sergio Gambarini annunciano la pubblicazione sul sito del comune del “piano delle performance” che "rende partecipe la comunità degli obiettivi dell’Ente, nell’ottica della trasparenza fortemente perseguita dall’Amministrazione".
Sono quindi andato sul sito, alla "pagina della trasparenza", per prendere visione. Però ho trovato piuttosto ostiche lettura e comprensione dei documenti inseriti. E mi domando se un comune cittadino riesca a decifrare il linguaggio estremamente burocratese lì espresso.
Ho fatto allora una prova, e ho visitato il sito di Samarate, uno dei comuni che hanno aderito alla convenzione del progetto del piano. Ecco, su quel sito ho invece trovato un linguaggio più accessibile e spiegazioni più chiare.
Mi chiedo, visto che il progetto è lo stesso, se non sia il caso che i nostri amministratori prendano spunto dal lavoro di Samarate, così i cittadini vedanesi potrebbero apprezzare meglio: non ci sarebbe nulla di imbarazzante, tenuto conto poi che anche la giunta di Samarate è Lega-Pdl. E oltretutto, dagli altri in passato abbiamo già copiato le ordinanze.

Tremonti e i parassiti

L'evasore fiscale raffigurato come un parassita: è questo il messaggio portante dello spot televisivo della campagna del Ministero dell'Economia contro l'evasione fiscale (vedi immagine). Al di là che vorremmo che ai fatti facessero seguito le parole e che la lotta all'evasione non si fermasse solo allo spot, troviamo comunque azzeccata la metafora utilizzata nella campagna, ma ci chiediamo: a che specie appartiene chi paga 4.000 euro al mese di affitto in nero, favorendo così l'evasione?