Si prospettano novità per le dichiarazioni dei redditi, con un fisco più semplificato e con degli incentivi per i contribuenti. Innanzitutto ci sarà il 730 precompilato, che sarà possibile reperire su un apposito sito. Sperando sempre che la burocrazia (che sembra inattaccabile) non riservi comunque intoppi. Anche per i commercianti, oltre alla dichiarazione precompilata, sono previste novità: la fatturazione elettronica da estendere tra i privati, e lo scontrino digitale, con sgravi fiscali a chi aderirà.
lunedì 10 novembre 2014
Un fisco accessibile
Meno autonomi
Nella Legge di Stabilità ci si è dimenticati delle partite IVA: piccoli imprenditori, artigiani, commercianti, liberi professionisti e soci di cooperative. Le misure a sostegno di questi lavoratori infatti sono poche e di dubbia efficacia: il regime fiscale agevolato presenta ancora molti punti oscuri, il taglio dell'Irap non interesserà le attività che non hanno dipendenti, mentre sembra ormai sfumata l'ipotesi di estendere anche agli autonomi il bonus degli 80 euro. Purtroppo la crisi ha colpito duro questa fascia di lavoratori, e le famiglie con fonte principale da lavoro autonomo sono quelle più a rischio povertà: nel 2013, il 24,9 per cento ha vissuto con un reddito disponibile inferiore a 9.456 euro annui (soglia di povertà calcolata dall'Istat). La Cgia di Mestre invece ha calcolato che dal 2008 al primo semestre di quest'anno gli autonomi che hanno chiuso l'attività sono stati 348.400, con una contrazione del 6,3 per cento. E le partite Iva purtroppo non usufruiscono nemmeno di ammortizzatori sociali come l'indennità di disoccupazione né di alcuna forma di cassaintegrazione in deroga e/o ordinaria/straordinaria.
domenica 9 novembre 2014
Oggi siamo tutti berlinesi
25 anni fa cadeva a Berlino il muro che divideva l'occidente dall'est europeo, segnando la fine della guerra fredda e l'inizio di un nuovo ciclo storico. E la speranza è che crollino presto altri muri che mettono gli uomini divisi e contrapposti: non solo luoghi fisici, ma anche simbolici.
sabato 8 novembre 2014
Il patto piange
La convergenza tra PD e 5 Stelle sull'elezione del giudice della Corte Costituzionale (che ha portato alla nomina di Silvana Sciarra, dopo 20 votazioni andate a vuoto) ha allargato una crepa già creatasi nel legame stretto tra Renzi e Berlusconi nel patto del Nazareno. Il premier e il PD, forse a causa del possibile ritiro di uno stanco Napolitano, infatti premono sulla riforma della legge elettorale e sembrano pronti a trovare altri appoggi. L'alternativa sarebbe il voto in primavera. Berlusconi è così messo alle strette, perché in ogni caso Forza Italia non gode di buoni pronostici, con l'attuale legge o con l'Italicum pensato da Renzi. Ma assecondando quest'ultimo potrebbe perlomeno limitare i danni ed evitare "rappresaglie": dalla legge sul conflitto di interessi alla revisione della legge Gasparri sulle TV, per essere chiari.
Poveri insegnanti
Pubblico impiego oggi in piazza per protestare contro il sesto anno di blocco salariale. In prima linea gli insegnanti, che dal 2009 al 2014, hanno perso l'8 per cento del loro potere d'acquisto. Una realtà solo italiana, perché in quasi tutti i paesi europei i salari di maestri e professori sono cresciuti.
Odio per odio
In Emilia-Romagna, per le regionali, la Lega sta portando avanti una campagna elettorale contro le popolazioni nomadi, alimentando l’odio con la disinformazione e sfruttando la fragilità delle persone. Così facendo crea provocazioni che innescano reazioni violente come l'atto esecrabile di guerriglia urbana di oggi da parte di un gruppo di antagonisti contro l'auto di Salvini (vedi foto). Calderoli, giusto per gettare benzina sul fuoco, invoca "l'occhio per occhio", parole irresponsabili che non solo possono scatenare episodi pericolosi come quello di oggi ma dimostrano una volta di più la bassezza culturale e il vuoto assoluto di proposte politiche.
P.S.: a proposito di vuoto, tra poco ce ne sarà uno in edicola: il 1° dicembre chiude infatti "La Padania", testata della Lega Nord. Continua perciò la crisi dei quotidiani politici (e mica solo di questi).
P.P.S.: la violenza non si comprende, né ancor di più si legittima, si condanna sempre. Anche queste sono opinioni pericolose.
venerdì 7 novembre 2014
I veri tagli alle Province
Le Province dovevano essere tagliate, nel senso di abolite come enti. Invece ci sono ancora, seppur come organi amministrativi di secondo livello. In compenso la Legge di stabilità prevede tagli ai fondi per le Province di oltre il 50 per cento, ma funzioni e servizi e costi per erogarli sono rimasti gli stessi dello scorso anno. Invece delle Province, rischiano di sparire così i servizi per l’impiego, la formazione professionale, il trasporto pubblico locale, i servizi sociali, la cultura, il turismo e lo sport.
Le PrUEvisioni
Le stime al ribasso di Bruxelles riguardo la situazione italiana fanno innervosire Matteo Renzi, che chiede rispetto al presidente della Commissione UE Juncker, accusato di tecnocrazia. A Juncker però forse sarebbe meglio chiedere conto di ben altro: perché l'Italia avrà problemi di debito, ma il Lussemburgo (di cui proprio lui è stato capo di governo fino a poco tempo fa) ne ha fin troppi a livello di credito. L'Europa invece, visto che le previsioni risultano pesanti per tutti i paesi dell'Unione, compresa la Germania, dovrebbe chiedersi se le misure adottate fino ad oggi siano quelle giuste per affrontare una recessione che pare senza fine.
La crisi ci fa questo
Una vicenda che ha dell'incredibile, che fino a qualche tempo fa leggevi accadere al Sud nei campi dei pomodori, in qualche fabbrica tessile di Prato o in alcuni cantieri edili di Lombardia e Veneto. E i protagonisti erano raccoglitori africani, schiavi cinesi o muratori rumeni. Oggi invece tocca ad operai italiani, portati qui dal Sud, vivere in capannoni dismessi improvvisati a dormitori e lavorare in nero e sottopagati, tra Italia e Svizzera. Perché, come hanno ripetuto loro stessi, «O così o niente, la crisi ci ha fatto questo».
Ancorché truffati
La Lega rinuncia a chiedere i danni all'ex tesoriere Francesco Belsito. Una decisione presa da Salvini (legale rappresentante del partito) motivata da "tutta una serie di ragioni", di natura "ancorché politica". Ovvero: Belsito & C. hanno preso parte alla truffa sui rimborsi elettorali da circa 40 milioni di euro, e la segreteria del Carroccio non si costituisce come parte civile, lasciando correre tutto. Più facile prendersela con i disperati che arrivano sui barconi...
giovedì 6 novembre 2014
Party Democratico
Il PD si autofinanzia con una campagna totalmente innovativa di crowdfunding all’americana: cene da 1.000 euro a persona. Tra i commensali nomi noti dell'economia e della finanza, ma anche esponenti delle piccole e medie imprese.
Sono lontani i tempi delle riffe e delle collette al dopolavoro...
Fatevi coinvolgere
Gli amici del PD di Turate organizzano, a partire da stasera, "Siamo tutti coinvolti - Curare il presente per sostenere il futuro": un ciclo di incontri dedicati al mondo del lavoro e dell'economia, alla politica, ad Expo, al welfare e alle pari opportunità. Gli incontri si terranno a Turate alle ore 21.00 presso la Casa Militare Umberto I in piazza Volta, ed avranno dei relatori d'eccezione come Francesco Verga (Presidente Confindustria di Como), Ferruccio De Bortoli (direttore Corriere della Sera), Stefano Boeri (architetto ed ex-assessore del Comune di Milano) e Marina Terragni (giornalista editorialista di Io Donna).
Regioni, spreconi e Maroni
Nell’elenco dei tanti soldi buttati dagli enti regionali di tutta Italia (tra schiere di dirigenti, spese pre elettorali e assunzioni clientelari) non potevano certo mancare i 30 milioni di euro fatti stanziare da Maroni per l'inutile referendum sull'autonomia della Lombardia.
Ancora in carica
Respinta la mozione di sfiducia contro Alfano, nonostante sia palese come abbia mentito al Paese e al Parlamento sulla carica effettuata dai celerini contro gli operai Ast, e che perciò ci siano dei responsabili di un grave errore. Ma, come accaduto per il caso Shalabayeva durante il mandato di Letta, anche in questa occasione il peggior ministro dell'Interno che si ricordi (peggio anche di Maroni) viene salvato per tenere in piedi il governo, come conseguenza delle famigerate larghe intese.
E mi spiace che il PD abbia posto una motivazione assurda per votare contro: "la mozione costituisce un attacco alle forze di Polizia e getta discredito sulla professionalità e l'indipendenza delle forze dell'ordine". Come fosse un attacco alla polizia e non l'accusa fondata all'incapacità e alla spudoratezza di un ministro: altro che dietrologia!
mercoledì 5 novembre 2014
Quando ci sono in ballo le larghe intese
A Varese, giunta della città (ma anche della Provincia) possono cambiare aspetto con un giro di "valzer" delle segreterie dei partiti.
E poi ditemi se non avevo ragione.