sabato 20 dicembre 2014

Protesta in provincia

Proteste e occupazioni delle sedi da parte degli impiegati degli enti provinciali. Il Disegno di legge Delrio sulla riforma delle Province prevede infatti la loro sostituzione con enti più snelli, con la conseguenza di tagli in particolare sul personale: su circa 47 mila persone che lavorano nelle amministrazioni provinciali, 27 mila dovrebbero rimanere nei loro attuali uffici mentre le altre 20 mila dovrebbero passare ad altre amministrazioni locali, come Comuni e Regioni. Il problema però è che questi enti non hanno i soldi per assumerli, visti i tagli imposti sempre dal governo. E il rischio, nonostante le rassicurazioni del ministro per gli Affari Regionali Maria Carmela Lanzetta, è di ritrovarsi in una situazione tipo quella degli esodati. Infatti queste quasi 20 mila persone non saranno licenziate perché «dal primo gennaio scatterà un percorso di mobilità e per due anni conserveranno il posto di lavoro». Dopo due anni, però, se il dipendente non verrà ricollocato all’interno di altre amministrazioni «scatteranno le regole in vigore che prevedono che i lavoratori prendano l’80% dello stipendio». Ma in caso di mancata ricollocazione in questi due anni prenderanno lo stipendio senza lavorare. E c’è un altro problema: intanto che regioni e comuni decidono come spartirsi questi lavoratori, chi li paga?