domenica 22 agosto 2010

Ad inteRom

Mentre il ministero dello sviluppo economico è ad interim (un interim che dura però da quasi 4 mesi), quello degli interni è ad "inteRom", visto che la principale preoccupazione del ministro Maroni riguarda la popolazione dei Rom. Aveva infatti esordito il suo mandato proponendo la schedatura con impronte digitali (anche per i bambini), come se questa popolazione (che in Italia conta circa 130/150 mila individui, di cui il 70% cittadini italiani), rappresentasse il problema maggiore per l'ordine pubblico. Eppure mafia, camorra, 'ndrangheta non sono certo mali minori. Anzi, il ministro non perde occasione di mettere il cappello sui successi delle forze dell'ordine contro queste organizzazioni malavitose, anche quando, a quanto pare, sembra all'oscuro del corso delle indagini.
Ma l'assillo di Roberto Maroni sembrano essere proprio i Rom, e non poteva perciò lasciarsi scappare l'occasione di fare annunci in relazione a quanto sta accadendo in questi giorni in Francia. Eccolo quindi plaudire all'azione di Sarkozy e promettere a sua volta espulsioni e rimpatri.
Salvo prendersi i giusti richiami dei Vescovi ed, indirettamente, di Papa Benedetto XVI.
Noi però segnaliamo in particolare la lettera aperta scritta al ministro da Don Ernesto Mandelli, parroco della chiesa S. Carlo Borromeo di Lissago, che non solo è ricca di parole di buon senso, ma mette in luce le contraddizioni di chi "ripetutamente si erge a difesa delle radici cristiane dell’Europa" ma che "sul tema del popolo Rom e più in generale sul fenomeno enorme e irreversibile delle migrazioni" ancora non ha fatto "sentire qualche cosa che sappia di cristiano".
"La fede cristiana chiede che non ci si limiti alle grandi affermazioni verbali, ma che nelle scelte concrete di ogni giorno (per i governanti nelle leggi e nei provvedimenti) si cerchi la sintonia con il Vangelo di Gesù." conclude Don Ernesto.

P.S.: il ministro Maroni ha declinato la sua partecipazione alla Festa nazionale del PD, che si terrà tra qualche giorno a Torino, per il mancato invito a Roberto Cota. Ecco, i dirigenti del PD invece di pensare a come "rimediare", dovrebbero chiedere a Maroni di ritirare le sue dichiarazioni. Solo così potrà essergli concesso di partecipare alla nostra Festa.